Patrimoni Unesco, Venezia candida gondole e vetro di Murano

La tradizione della gondola, quella del vetro di Murano e del merletto di Burano, dei tessuti e perfino quella del Carnevale: tutti «beni culturali intangibili» che possono rientrare nell’elenco di quelli tutelati dall’Unesco. La proposta arriva da Venezia e verrà discussa nel convegno internazionale sul «Patrimonio culturale intangibile»
Le gondole, uno dei simboli di Venezia
Le gondole, uno dei simboli di Venezia
VENEZIA. La tradizione della gondola, quella del vetro di Murano e del merletto di Burano, dei tessuti e perfino ella del Carnevale. Sono tutti cosidetti «beni culturali intangibili», pur senza essere luoghi o oggetti, che rappresentano l'espressione di una civiltà, che possono rientrare nell'elenco di quelli tutelati dall'Unesco accanto a quelli, concreti, definiti come patrimonio dell'umanità.


La proposta - presentata ieri - arriva da Venezia e verrà discussa nel convegno internazionale «Il patrimonio culturale intangibile» che si terrà il 22 e il 23 ottobre nella Sala auditorium della Venezia Terminal Passeggeri, e che è stato presentato ieri a Ca' Farsetti dall'assessore comunale alle Attività Culturali Tiziana Agostini, dall'amministratore delegato di Vtp Events - che organizzerà l'evento - Roberto Perocchio e dal professor Lauso Zagato, docente di Diritto internazionale e Diritto dell'Unione Europea a Ca' Foscari.


Tra i beni culturali intangibili che l'Unesco codifica dal 2003 rientrano le tradizioni orali e popolari, l'arte dello spettacolo, le musiche, le feste, i rituali, l'artigianato, le pratiche tradizionali. Gli unici iscritti nella lista Unesco come beni "italiani" sono finora l'Opera dei Pupi Siciliani e il Canto a Tenore dei Pastori del Centro della Sardegna in Barbagia. Ma ad esempio quest'anno l'Italia - che deve presentare eventuali candidature attraverso il Ministero dei Beni Culturali - non ha presentato proposte (a parte l'iscrizione nella lista Unesco della dieta mediterranea, presentata con Marocco, Spagna e Grecia).


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Ma la Cina ha ad esempio già 26 beni intangibili nella lista, il Giappone 15, la Corea 8 e persino la piccola Croazia è già a quota 7. Di qui appunto l'intenzione di promuovere le candidature veneziane per vetro, merletto, tessuti, arte della gondola e Carnevale, nella convinzione che se adeguatamente supportate, possano servire a renderle più preziose e appunto intangibili con il marchio Unesco, visti gli obblighi a cui sono tenuti i Paesi per i beni inseriti nella lista.

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