“Cambio sguardo”, la campagna veneta contro la violenza
Nata dalla collaborazione tra la cooperativa Iside, capofila del progetto, e i partner coinvolti, la campagna invita la cittadinanza a riconoscere i segnali di violenza, a superare stereotipi e linguaggi tossici, stimolando empatia e responsabilità collettiva

Si chiama “Cambia sguardo”, la campagna del progetto Rete Aiuto Donna che promuove un cambiamento culturale e sociale nel contrasto alla violenza di genere. Nata dalla collaborazione tra la cooperativa Iside, capofila del progetto, e i partner coinvolti, con le illustrazioni di Giada Peterle, la campagna invita la cittadinanza a riconoscere i segnali di violenza, a superare stereotipi e linguaggi tossici, stimolando empatia e responsabilità collettiva. Iniziativa presentata a Palazzo Linetti a Venezia.

Il progetto Rete Aiuto Donna è finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità del Consiglio dei Ministri ed è promosso dalla cooperativa sociale Iside in partnership con la Regione del Veneto, l’Azienda Ulss3 Serenissima, il Comune di Mira, il Comune di Noale, la cooperativa Olivotti, la Fondazione Zancan e Tele Radio City.
Nasce con l’obiettivo di potenziare le attività, le connessioni e risorse afferenti al Protocollo RETE AIUTO DONNA che coinvolge Istituzioni, Servizi ed Enti del terzo settore afferenti al territorio dell’Azienda Ulss3 Serenissima, nel promuovere e rafforzare strategie operative condivise, per realizzare interventi di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne, consolidando linguaggi e prassi comuni. I dati Istat e la rete dei centri confermano la crescita di donne che chiedono aiuto ai Centri Antiviolenza.
«Con il progetto Rete Aiuto Donna vogliamo rafforzare la capacità del territorio di lavorare in sinergia, leggere le specificità e accompagnare le donne nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza – afferma Giorgia Fontanella presidente della cooperativa Iside –. E’ fondamentale costruire una rete stabile e riconoscibile a cui le donne possano affidarsi con la fiducia di essere ascoltate, di non essere giudicate e capace di sostenere concretamente le donne nel tempo e di generare un vero cambiamento culturale».
La campagna Cambia sguardo nasce proprio per sostenere questo cambiamento. Non si limita a rappresentare la violenza come fatto di cronaca, ma la affronta come fenomeno strutturale che attraversa la società. Nei cinque manifesti ideati da Giada Peterle le donne sono protagoniste, mentre la violenza diventa un’ombra, una mano, una campana di vetro che si rompe. La divisione grafica tra tonalità scure, che evocano il passato da cui ci si deve liberare, e colori accesi, che rimandano alla vitalità di un futuro diverso, esprime visivamente la necessità di un cambiamento radicale. Le frasi scelte, chiare e determinate, parlano direttamente a chi guarda, diventando un invito ad assumere uno sguardo nuovo.
«Ho scelto di lavorare sullo sguardo perché è il primo spazio in cui possiamo imparare a vedere diversamente – sottolinea la illustratrice – Nei manifesti le donne parlano in prima persona, rivendicano la propria forza e mostrano che la violenza non le definisce: è solo un’ombra ai margini, destinata a svanire». Edgardo Contato, dg della Ulss 3 Serenissima, che collabora alla campagna, spiega che si prevede la distribuzione di «La diffusione della campagna avverrà attraverso affissioni nei luoghi mappati sul territorio e contenuti digitali condivisi sui social network, con modalità interattive che coinvolgeranno la cittadinanza nel riconoscere i manifesti e sceglierne il più significativo. Parallelamente, locandine e cartoline verranno distribuite negli spazi degli enti partner, negli uffici pubblici, nei servizi socio sanitari e in altri luoghi di interesse pubblico, così da ampliare il più possibile la diffusione del messaggio».
La rete del Veneto, costituita da 25 Centri antiviolenza (CAV), 33 Sportelli e 37 case rifugio, è fatta di molti anelli: l'informazione e la sensibilizzazione fanno parte di questo percorso, da cui nessuno si deve sentire escluso.
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