OMICIDIO-SUICIDIO DI MESTRENella borsa di Eleonora l'ultima lettera di Fabio

Sarebbero quattro i colpi sparati da Fabio Riccato per uccidere Eleonora Noventa. L’unico elemento in possesso degli investigatori utile a far capire questa furia omicida sarebbe una lettera trovata nella borsetta della sedicenne
I fiori sul luogo del delitto
I fiori sul luogo del delitto
ASSEGGIANO. Sarebbero quattro e non tre, come era emerso domenica, i colpi sparati da Fabio Riccato per mettere fine alla (troppo) breve vita di Eleonora Noventa, 16 anni appena. Due al petto, uno al braccio, uno alla tempia. A lui, invece, ne è bastato uno. Una furia omicida e suicida che, per quanto si scandagli e ci si interroghi, resta (almeno apparentemente) inspiegabile.


Una notizia che aumenta, se possibile, il già inconsolabile dolore delle famiglie Noventa e Riccato. Sarà l’autopsia (l’incarico è stato affidato dal pm Roberto Terzo; l’esame potrebbe essere eseguito tra oggi e domani) a chiarire quale dei quattro sia stato il colpo fatale per Eleonora.


Un dettaglio che, a questo punto, cambia poco o nulla. Renato Noventa ed Emanuela Panciera non riavranno più la loro giovane, solare, unica figlia. I Riccato si sono affidati all’avvocato Alessio Morosin, di Noale, per trasmettere alla famiglia Noventa «tutto il disagio e la disperazione che stanno provando per quello che ha fatto Fabio». Un gesto «incomprensibile, senza spiegazioni» e, soprattutto, dicono, senza segnali che potessero far presagire la tragedia. Tanto più che Fabio aveva fatto il pieno alla Vespa, dicendo che andava a fare un giro e sarebbe tornato a mezzogiorno. Non certo che avrebbe percorso poche centinaia di metri e da lì non sarebbe più tornato.


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Malori.
E proprio la tragica fine di Eleonora ha messo a durissima prova la capacità di sopportare un fatto così grave da parte delle donne a lei più vicine. Quella della madre, vittima di un malore nel pomeriggio di domenica. Quella della nonna, che ieri è stata accompagnata nella cardiologia dell’ospedale di Mirano per accertamenti dopo lo sconquasso emozionale che ha dovuto subire in questi due giorni.


Biglietti.
E proprio per continuare a cercare una spiegazione che forse non esiste l’avvocato Morosin ha chiesto ai famigliari di Fabio di cercare in casa «eventuali altri bigliettini» a cui il ragazzo, magari, si sarebbe affidato per comunicare le ragioni del suo gesto estremo.


La lettera.
L’unico elemento in possesso degli investigatori utile a far capire qualcosa sui motivi del gesto, attualmente, sarebbe una lettera scritta da Fabio che è stata trovata nella borsetta di Eleonora. Una lettera infarcita delle frasi che può scrivere una persona che è stata lasciata da chi ama o ritiene di amare. Ogni spiegazione o tentativo di spiegazione, però, non potrà mai cambiare la crudele realtà del fatto di cronaca: lui uccide lei con quattro colpi di 357 Magnum e poi si uccide.


Sms e mms.
A nulla potranno valere, dunque, nemmeno eventuali altre spiegazioni o messaggi che potrebbero emergere dall’analisi di sms e mms inviati dai rispettivi cellulari. Da quello di Fabio sarebbero addirittura state cancellate tutte le tracce della relazione con Eleonora. Quasi un estremo tentativo di fare tabula rasa di un legame giunto ormai al capolinea per volere di lei. All’esame degli inquirenti potrebbero esserci anche eventuali sms inviati da Eleonora a Fabio. Qualche spunto potrebbe arrivare proprio dal cellulare che gli investigatori di Mobile e Scientifica hanno trovato, insaguinato, addosso alla ragazza.

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