Monastero di San Giacomo, la nuova badessa chiede un incontro

Silenzio del’Ordine sui siti  a luci rosse. Suor Martha Driscoll propone una mediazione, le fuggiasche vogliono un responso sul caso cellulari. L’economo della Diocesi esclude malversazioni: conti in ordine. L’appello all’unità di Vatican News

Francesco Dal Mas
L’investitura di suor Aline a badessa del monastero: era il 2018
L’investitura di suor Aline a badessa del monastero: era il 2018

Ciò che l’Ordine Cistercense auspica è «una positiva evoluzione della vicenda, in spirito di dialogo e attraverso una comunicazione pacifica e costruttiva».

È quanto ha rilanciato nei giorni scorsi anche il portale della Santa Sede “Vatican news” riprendendo l’ultimo comunicato dell’Ordine sulla vicenda delle nove (questo sarebbe il numero esatto) monache che hanno lasciato la clausura del Monastero di San Giacomo.

L’appello

La nota sottolinea, inoltre, che «la commissaria pontifica sta attualmente svolgendo il suo incarico accompagnando le monache che sono rimaste in monastero, le quali hanno espresso la loro volontà di collaborare con la commissaria e di accogliere le decisioni della Santa Sede».

Da parte sua, la commissaria, è un’ulteriore, significativa puntualizzazione, «rimane del tutto disponibile ad incontrare anche le monache che hanno lasciato il monastero». Ma ad oggi mancano i presupposti per arrivare ad una composizione. È pur vero che in attesa dell’ingresso in diocesi di Vittorio Veneto del nuovo vescovo don Riccardo Battocchio i toni del confronto, finora molto accesi, dovrebbero alleggerirsi.

L’ingresso del monastero cistercense di San Giacomo
L’ingresso del monastero cistercense di San Giacomo

Conti in ordine

L’amministratore diocesano Alessandro Testa è stato chiamato a verificare la gestione amministrativa del monastero, come consulente durante una delle visite apostoliche, e l’ha trovata in ordine.

Suor Aline e le altre religiose hanno l’assoluta necessità di relazionarsi con il nuovo vescovo e i suoi collaboratori se intendono insediarsi con una comunità monastico nel territorio diocesano.

I siti a luci rosse

E questo anche l’Ordine Cistercense lo sa per cui ha deciso di tendere la mano, come peraltro ha fatto la nuova badessa Martha Driscoll.

Ma con una querela-denuncia in campo, da parte di madre Aline, nei confronti dei vertici dell’Ordine, la mediazione non è facile, neppure da parte dei piani alti di via Jacopo Stella (dove ha sede la Curia).

C’è la questione dei siti a luci rosse visitati con gli smartphone dalle quattro monache che poi hanno scritto un esposto contro suor Aline. L’ex badessa aveva segnalato la violazione all’Ordine, ma senza ottenere alcun provvedimento. Anzi, subendo delle ispezioni.

E, d’altra parte, suor Aline sostiene che dallo stesso vertice dell’Ordine arrivano comunicazioni che non sarebbero veritiere e in alcuni casi potrebbero essere interpretate come diffamatorie di chi ha lasciato o è stato costretto a lasciare. Anche domenica 18 maggio, intanto, numerosi fedeli si sono ritrovati nella cappella del monastero per la celebrazione della messa.

Dodici le monache di clausura presenti. Don Terenzio, all’omelia, non ha fatto nessun cenno alla vicenda e al termine della liturgia ha invitato i presenti a correre a casa per partecipare in tivù all’intronizzazione di papa Prevost.—

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