Mobilitazione a Venezia: studenti dell’Udu per la libertà di stampa
In piazza per difendere la libertà d’informazione come pilastro della democrazia e per esprimere solidarietà al cronista del Mattino Edoardo Fioretto

Sono una trentina ma, lo precisano, arrivano da tutta la Regione e si sono fermati sotto la sede della Rai in campo San Geremia, a Venezia.
L’Udu del Veneto ha chiamato alla mobilitazione e qualcuno ha risposto.
«Nonostante tutto perché in questo momento ciò che è successo in Rai e la situazione della stampa passano in secondo piano, con l’accendersi del conflitto» precisa Marco Dario.
Eppure, ribadiscono, la libertà di stampa è un valore imprescindibile, da difendere in tempo di pace quanto - soprattutto -in tempo di guerra.
«L’informazione è il quarto potere perché vigila sulle pratiche del potere stesso denunciandone le criticità» ha commentato Giacomo Cervo, segretario veneziano della Sinistra Italiana.
Anche Marco Nimis, della Rete degli studenti medi di Padova, si dice preoccupato. «La delibera approvata, coi voti del centrodestra, in Commissione parlamentare di Vigilanza Rai che consente ad esponenti del governo di aggirare le regole della par condicio in periodo di campagna elettorale è un'intollerabile violazione dei principi democratici e del diritto della cittadinanza a un'informazione affidabile, indipendente e plurale» spiega.
Hanno tra i 16 e i 24 anni, le bandiere strette tra le mani, con la stessa tenacia con cui si aggrappano ai diritti che, dicono, sentono fragili, sul punto di sgretolarsi.
Per questo, ribadiscono, serve scendere in piazza «per riappropriarci della libertà di stampa, primo garante per un’informazione plurale», aggiunge Anastasia dell’ Udu Venezia.
Non è mancato il commento con cui i ragazzi e le ragazze hanno espresso solidarietà a
Edoardo Fioretto, cronista del Mattino che lo scorso sabato è stato portato in questura e trattenuto più di quattro ore perché era presente a un blitz di Ultima Generazione.
«Questo non è diritto di cronaca» hanno commentato i giovani scuotendo la testa. Avrebbero potuto manifestare per mille altri motivi, ma hanno scelto quello, hanno scelto la libertà di stampa perché la ritengono il fondamento di tutto, le fondamenta della casa della democrazia che, altrimenti, crolla.
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