Maltempo di luglio, Zaia scrive a Meloni: danni per 36 milioni, si dichiari lo stato di emergenza nazionle
Il presidente del Veneto ha chiesto «uno sostegno straordinario per garantire le risorse necessarie per ripristinare infrastrutture, sostenere cittadini e attività produttive e riportare alla normalità i territori colpiti» tra Belluno e Treviso

Con una comunicazione indirizzata alla presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, al ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci e al Capo dipartimento della Protezione civile nazionale Fabio Ciciliano, il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha ufficialmente richiesto la dichiarazione dello Stato di emergenza nazionale per gli eventi atmosferici che hanno colpito le province di Treviso e Belluno nel mese di luglio 2025.
«Gli eccezionali fenomeni meteorologici, verificatisi tra il 6 e l’8 luglio, il 21 luglio e nuovamente tra il 24 e il 25 luglio – dichiara Zaia -, hanno determinato danni ingenti al territorio, alle infrastrutture e alle abitazioni private, rendendo necessari interventi straordinari. Il censimento dei danni al patrimonio pubblico condotto dalla Direzione Protezione Civile, Sicurezza e Polizia Locale della Regione ha calcolato un ammontare complessivo pari a 26.630.588,85 euro, ai quali si aggiungono le prime stime relative al patrimonio privato, quantificati in circa 8,8 milioni di euro».
La Regione, già con i decreti del presidente della giunta regionale n. 38 del 23 luglio 2025 e n. 45 del 1° agosto 2025, aveva dichiarato lo Stato di Emergenza regionale, attivando le procedure previste dalla normativa vigente e mobilitando la Protezione Civile, i Centri Operativi Comunali e le organizzazioni di volontariato.
Gli eventi
Tra i principali effetti registrati durante quegli eventi, c’erano le esondazioni dei fiumi Meschio, Crevada, Monticano, Livenza e Soligo; allagamenti diffusi e danni ad abitazioni e aree produttive nei comuni di Susegana, Cordignano, Cappella Maggiore e Vittorio Veneto; tetti di abitazioni e capannoni scoperchiati a Pieve di Soligo con dispersione di materiale in cemento-amianto; frane e interruzioni di arterie stradali (SP1 a Setteville, SS51 a Vittorio Veneto e Colle Umberto); interruzione prolungata della linea ferroviaria Conegliano-Sacile; estesi schianti di alberature, interruzioni elettriche e danni a edifici pubblici e privati.
La richiesta di Zaia
Nella lettera, Zaia ha ribadito la necessità di un sostegno economico straordinario, non fronteggiabile con le sole risorse ordinarie di Regione ed Enti locali: «Siamo di fronte a eventi che hanno colpito duramente comunità, famiglie e imprese, causando danni gravissimi e mettendo a rischio la sicurezza delle persone. Il Veneto ha fatto la sua parte, dichiarando lo stato di emergenza regionale e attivando immediatamente i soccorsi. Ora chiediamo al Governo di dichiarare l’emergenza nazionale e garantire le risorse necessarie per ripristinare infrastrutture, sostenere cittadini e attività produttive e riportare alla normalità i territori colpiti».
Il presidente ha inoltre sottolineato l’impegno costante della Protezione Civile regionale e dei volontari che hanno operato senza sosta per fronteggiare le emergenze e fornire supporto ai cittadini colpiti. “Attendiamo ora un favorevole riscontro dalla premier Meloni e dal ministro Musumeci, da sempre sensibili a queste tematiche e vicini alle popolazioni venete, affinché si possa procedere con urgenza al ristoro dei danni subiti da famiglie, imprese e comunità locali”, conclude Zaia.
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