Infrastrutture per evitare la marginalizzazione, ecco cosa chiedono gli industriali veneti alla politica
Boscanini, presidente di Confindustria Veneto, ha illustrato il documento elaborato in vista delle elezioni regionali di novembre. S’intitola: "Il Veneto del futuro: una regione che evolve per attrarre". Obiettivo: rafforzare la competitività, la sostenibilità e l'attrattività

«Le infrastrutture sono insufficienti, così il Veneto rischia la marginalizzazione». Così Raffaele Boscaini, presidente di Confindustria Veneto, ha presentato il Position Paper degli industriali in vista delle elezioni regionali che si terranno il 23-24 novembre 2025, un documento strategico intitolato "Il Veneto del futuro: una regione che evolve per attrarre", che si propone come una nuova agenda industriale regionale, mirata a rafforzare la competitività, la sostenibilità e l'attrattività del Veneto. E ad evitare il rischio di una crescente marginalizzazione rispetto ai grandi poli globali dell'innovazione, della finanza e delle competenze avanzate.
Un documento corale
«Questo documento», commenta il presidente Boscaini, «nasce dal lavoro corale della Confindustria del Veneto, in tutte le sue componenti territoriali, di rappresentanza e tecniche. È un documento che ha l'obiettivo di proporre, anche in modo critico in alcuni casi, soluzioni concrete per la crescita e lo sviluppo della nostra regione. Non ci sottraiamo alla nostra funzione sociale di rappresentare gli interessi delle imprese, ma allo stesso tempo chiediamo un nuovo partenariato con le istituzioni regionali. Siamo consapevoli che il Veneto deve ambire ad essere tra le prime regioni europee, non solo in termini economici e produttivi ma anche per la qualità della vita e il benessere sociale dei suoi cittadini. Per questo ci siamo concentrati su una visione che tenga insieme l'evoluzione del nostro sistema economico e sociale e l'attrazione di conoscenza, di innovazione, di risorse. Per raggiungere questi obiettivi, l'impegno di tutti, a partire da noi imprenditori, non è sufficiente se non viene condiviso e indirizzato in chiare, concrete, misurabili e rendicontabili azioni di politica industriale e sociale».
Obiettivo: attrattività
La visione di Confindustria Veneto si fonda su un principio essenziale: non c'è attrattività senza evoluzione. In un contesto globale segnato da megatrend come la crisi climatica, la transizione digitale e green, la riorganizzazione delle catene del valore e le dinamiche demografiche e migratorie, “il nuovo governo regionale dovrà adottare una strategia capace di anticipare gli impatti e ridurre le disuguaglianze territoriali”.
Il documento identifica due direttrici complementari e inscindibili, declinate in 22 strategie chiave, per il prossimo ciclo politico.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia