L'artista si mette in posa per un artista
Al Candiani e a Villa Settembrini i ritratti di Graziano Arici. I protagonisti sono fotografati sempre a Venezia

Maurizio Cattelan, 2006
VENEZIA
. E’ «Posa d’artista. Ritratti a Venezia dall’archivio Graziano Arici 1946/2010» la nuova mostra ospitata al Candiani e a Villa Settembrini. Inaugura oggi alle 18 al Candiani, domani alle 11 nel Centro regionale di via Carducci e sarà aperta al pubblico, rispettivamente, da sabato e da lunedì. La mostra è composta da oltre 120 fotografie in bianco e nero e a colori di Graziano Arici e circa 30 provenienti al suo archivio, il più ricco in Italia per i ritratti di artisti.
Come scrive Tiziano Scarpa nel testo introduttivo al catalogo, «che cosa ha fatto il mio primo sguardo su queste foto? Una specie di gioco: cercavo di riconoscere chi è questo e chi è quella. Mi vergognavo un po’ di cadere in questa trappola mondana, ma è stata un’operazione mentale spontanea, inevitabile. Eppure, poco per volta il divertimento superficiale si è trasformato in test significativo. Mi sono reso conto che di alcuni di questi artisti conoscevo molto bene le opere, ma non altrettanto i volti. Di altri invece non c’è stato bisogno di domandarsi chi fossero: il nome schioccava insieme alla faccia».
C’è chi, trasferendo al fotografo il ruolo creativo, si è lasciato semplicemente fotografare come Marina Abramovic, Alighiero Boetti, Sophie Calle, Jeff Koons, Robert Mapplethorpe. Chi invece, in posa d’artista, dà vita a una performance come se eseguisse un’opera d’arte: Maurizio Cattelan, che fa smorfie, o Gilbert & George e chi ha fatto della propria figura una icona come Joseph Beuys.
Altri ancora sono al lavoro così da poterne catturare la relazione profonda con la loro opera: Luciano Fabro, Rebecca Horn, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Gilberto Zorio. Per non parlare della spettacolare serie di Emilio Vedova, che si rivela un clamoroso performer.
La mostra è aperta fino al 30 maggio. Al Candiani si visita da lunedì a venerdì dalle 15.30 alle 19.30, sabato e festivi anche dalle 10.30 alle 12.30; a Villa Settembrini da lunedì a giovedì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17, il venerdì dalle 9 alle 13, chiuso nei festivi. L’ingresso è libero.
Argomenti:graziano arici
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