L’affluenza crolla al 56,8% le sfide di Vicenza e Treviso

PADOVA. Il Veneto è tornato alle urne, dopo il test delle politiche del 4 marzo scorso, per rinnovare 46 sindaci e i primi risultati segnalano che l’onda lunga della Lega non si ferma. A Treviso dai primi dati usciti dalle urne (4 seggi scrutinati) si registra un largo vantaggio di Mario Conte con il 54 per cento, contro il 32 per cento di Giovanni Manildo e il grillino Domenico Lo Sappio al 10 per cento. A Vicenza invece è testa a testa tra Otello Della Rosa e Frabncesco Rucco.
Uno sguardo all’affluenza, che si è confermata in calo di sette punti rispetto al 2013. Alle ore 23 aveva votato il 56, 81 per cento, con una flessione di oltre sette punti rispetto alle ultime amministrative: in testa la provincia di Padova con il 60,48%, seguita da quella di Rovigo con il 60,29 per cento, ma si è votato solo a Porto Tolle e Adria. Belluno è il fanalino di coda con il 52 per cento. Treviso città si è fermata al 59,15%, un dato in flessione rispetto al 2013 quando, alla stessa ora, gli elettori erano stati il 63, 89%. La bella giornata di sole ha spinto gli elettori al mare o in montagna, un trend che può pesare nella mappa del potere amministrativo.
Il voto di ieri, per quanto riguarda il Veneto, ha catalizzato l’interesse su Vicenza e Treviso, due roccaforti del Pd che il centrodestra conta di espugnare con la formula classica berlusconiana: Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia.
Il Pd risponde con l’alleanza di centrosinistra molto ampia: il sindaco Giovanni Manildo si ricandida a Treviso, mentre a Vicenza è sceso in campo il manager Otello Dalla Rosa per confermare la poltrona occupata negli ultimi 10 anni da Achille Variati. Le comunali sono tutt’altra cosa dalle politiche, che in Veneto a marzo hanno visto la Lega pigliatutto, e i 5Stelle, meno smaglianti che altrove, radicarsi come secondo partito, con il 23%. Se a Treviso la Lega esprime il candidato sindaco forte, Mario Conte, e i 5Stelle corrono da soli con l’insegnante Domenico Losappio, a Vicenza il movimento non è neppure della partita: l’avvocato Francesco Di Bartolo doveva essere il loro candidato, ma ad un mese dalle elezioni è mancato il via libera di Luigi Di Maio, e c’è stata l’automatica esclusione di Di Bartolo che non poteva più usare il simbolo.
A Vicenza, a meno di sorprese, si profila un ballottaggio tra Francesco Rucco, 46 anni, l’avvocato ex An, candidato di Lega, Fi, Fdi e sei civiche, e il Dem Otello Dalla Rosa, manager di un’industria vicentina, uscito vincitore delle primarie, a capo della civica Vinova, sostenuto dal Pd e da altre civiche. Completano il quadro i candidati l’ex leghista Franca Equizi (Grande Nord), Andrea Maroso (Siamo Veneto), e Leonardo Bano (No privilegi politici).
A Treviso il sindaco Dem Giovanni Manildo prova (inutilmente) a respingere l’assalto del Carroccio guidato da Mario Conte, ex capogruppo a Ca’ Sugana, sceso in campo con sette liste, fra le quali una intitolata al ticket Luca Zaia – Giancarlo Gentilini, cioè il presidente della Regione Veneto e l’ex «sindaco sceriffo», per dieci anni al timone di Treviso. Zaia saprà fare la differenza come Salvini per la Lega?
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