Jesolo, sui chioschi lo spettro della mafia
Arrivate da Taranto due richieste di partecipazione al bando del 2015. Le associazioni di categoria temono infiltrazioni mafiose nella gestione di spazi finora gestiti da imprenditori locali

JESOLO.
Prime richieste di partecipare alle gare per chioschi e consorzi arrivano dal sud. Sono due le società che si preparano alla scadenza delle proroghe per le concessioni demaniali. Si parla del 2015, non così lontano dopo tutto, ma c’è sempre la possibilità che qualcuno impugni il provvedimento di proroga concessa dalla Regione.
Non si sa mai, insomma, e già due società di Taranto hanno inviato la richiesta di partecipazione alle future gare. Si sono interessate ad una decina di chioschi e anche qualche consorzio, in prevalenza a Jesolo poi anche a Cavallino Treporti.
Le associazioni di categoria sono già in subbuglio. La Confcommercio in particolare ha chiamato a raccolta i suoi iscritti. Si temono infiltrazioni della criminalità organizzata che avrebbe già diretto lo sguardo interessato alla costa veneziana e alle tante opportunità di investire soldi in attività proficue, finora monopolio degli imprenditori locali.
L’Ascom propone ora un gruppo di lavoro permanente sulle concessioni demaniali marittime. Venerdì scorso l’associazione ha ospitato il primo tavolo tecnico sulla legge regionale 13 che, nel recepire quanto disposto dalla cosiddetta «direttiva Bolkenstein» comunitaria sulla liberalizzazione dei servizi, ha prorogato fino al 31 dicembre 2015 le concessioni in essere, stabilendo che dopo tale data tutti i rinnovi saranno assegnati tramite gara pubblica.
Presenti il presidente di Confcommercio mandamentale, Angelo Faloppa, i due direttori di San Donà e Jesolo, Andrea Granzotto e Mirco Crosera, il vicedirettore provinciale Antonich, il vicesindaco Valerio Zoggia.
I legali dell’associazione, Alberto Teso e Nicola Facchin, hanno evidenziato i contenuti giuridici in vista della prossima rivoluzione annunciata. I funzionari regionali hanno illustrato i possibili sviluppi della norma, ancora in divenire e decisamente migliorabile, con l’apporto di tutti i soggetti coinvolti.
«L’apertura degli arenili alle gestioni da parte di tutti i potenziali interessati - sostengono i vertici dell’Ascom - ha già creato notevole preoccupazione sul litorale. Una società di capitali di Taranto ha chiesto al Comune di Jesolo di partecipare ai bandi di assegnazione delle concessioni ed altrettanto è stato fatto a Cavallino».
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