Immigrazione in Veneto: crescita rallentata, ma sempre più imprenditori
I dati dell’ultimo Dossier Statistico Immigrazione 2025. L'imprenditoria "immigrata" incide per il 12% sul tessuto regionale: i titolari sono principalmente di origine cinese

Il Veneto si conferma una delle principali regioni italiane per presenza di cittadini stranieri, ma i dati dell’ultimo Dossier Statistico Immigrazione 2025, realizzato dal Centro di studi e ricerche Idos, mostrano un quadro di rallentamento nella crescita demografica, accompagnato però da segnali positivi sul fronte occupazionale, imprenditoriale e dell’integrazione scolastica. Su tutto, colpisce la continua crescita dell'imprenditoria "immigrata", che incide per il 12% sul tessuto regionale.

Popolazione straniera: crescita minima, più cittadinanze italiane
Al 31 dicembre 2024 i residenti stranieri in Veneto sono 507.487, pari al 10,5% della popolazione totale (media nazionale 9,2%). L’incremento rispetto all’anno precedente è stato contenuto (+1,3%), il più basso tra le regioni italiane. Un fattore determinante è l’aumento delle acquisizioni di cittadinanza italiana: 26.398 nel 2024, in crescita dell’8,1%, il valore più alto tra le regioni con forte presenza migratoria.
Gli ingressi dall’estero (30.118) restano stabili, mentre le cancellazioni anagrafiche (4.235) non variano in modo significativo. L’età media della popolazione straniera è di 36,1 anni, confermando una composizione più giovane rispetto a quella italiana, soprattutto tra i 30 e i 44 anni.
Verona e Padova le province più multietniche
Verona e Padova concentrano oltre il 40% dei cittadini stranieri residenti, seguite da Treviso, Venezia e Vicenza. Le comunità più numerose provengono da Romania (25,2%), Marocco (9,0%) e Cina (7,3%), seguite da Albania, Moldova, Bangladesh e Ucraina. Crescono in particolare le presenze da Bangladesh e Ucraina, mentre calano quelle da Moldova e Marocco.
La provenienza dei migranti riflette una tendenza consolidata: meno arrivi da Africa e Balcani, più da Asia ed Europa orientale.
Lavoro e impresa: gli stranieri trainano i settori produttivi
Nel 2024 gli occupati stranieri in Veneto sono circa 272.400, uno su otto lavoratori totali. In un mercato che soffre ancora carenze di manodopera, la componente straniera si rivela essenziale. L’aumento rispetto al 2023 (+10.000 occupati) riguarda quasi esclusivamente gli uomini, mentre la partecipazione femminile resta stabile.
Persistono forti disparità nelle mansioni: oltre il 40% dei lavoratori stranieri è impiegato in lavori manuali specializzati, mentre solo l’8% svolge ruoli qualificati o tecnici.
Cresce anche l’imprenditoria immigrata: 55.247 imprese guidate da persone nate all’estero (+1,4% in un anno), pari al 12% del tessuto imprenditoriale regionale. Verona e Venezia guidano la classifica, con attività concentrate in edilizia, commercio e ristorazione. I titolari più numerosi sono di origine cinese, romena e marocchina.
Le rimesse inviate nei Paesi d’origine restano stabili a 694 milioni di euro, con un aumento marcato dei flussi verso il Bangladesh.
Scuola e università: più studenti stranieri nati in Italia
Nel sistema scolastico veneto gli studenti con cittadinanza straniera sono 100.142, il 15,5% della popolazione scolastica, in leggero aumento rispetto all’anno precedente nonostante il calo complessivo degli iscritti. La grande maggioranza (70,7%) è nata in Italia, segno di una progressiva radicazione delle famiglie migranti.
Le nazionalità più rappresentate sono Romania, Marocco, Albania, Moldova e Cina. Le province con il maggior numero di studenti stranieri sono Verona, Padova e Treviso.
Anche le università del Veneto proseguono nel percorso di internazionalizzazione: nell’anno accademico 2023/2024 gli studenti stranieri immatricolati sono 1.421 (6,4% dei nuovi iscritti), mentre gli iscritti complessivi sono 11.112, pari al 9,2% del totale. I laureati stranieri sono quasi raddoppiati rispetto al 2019, arrivando a 1.752.
Accoglienza e protezione: posti insufficienti e percorsi fragili
Alla fine del 2024 erano 8.617 le persone accolte nei centri per richiedenti asilo e rifugiati, in aumento del 17,9% rispetto al 2023. Tuttavia, la rete dei progetti Sai (Sistema di accoglienza e integrazione) resta limitata: appena 821 posti disponibili in tutta la regione, di cui 814 occupati, distribuiti in 21 progetti promossi da soli 18 enti locali.
Questa scarsità di strutture pone il Veneto al quindicesimo posto in Italia per capacità di accoglienza e riduce le opportunità di inserimento sociale dei richiedenti asilo una volta terminato il percorso nei centri straordinari.
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