Il Patriarca Scola fa visita al consiglio regionale veneto
Il patriarca di Venezia Angelo Scola ha incontrato il consiglio regionale del Veneto e il governatore leghista Luca Zaia. Il patriarca è arrivato nella sede del "parlamentino" del Veneto, a palazzo Ferro-Fini. Subito dopo la conferenza stampa per riflettere sulla vicenda dei Rom e del divieto francese al burqa

Luca Zaia, il patriarca Scola e Clodovaldo Ruffato
VENEZIA
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Per evitare le conflittualità interne nelle società moderne è necessario applicare il metodo del confronto reciproco 'teso al riconoscimento comune''. E'
questo uno dei passaggi dell'intervento che il patriarca di Venezia, Angelo Scola, ha fatto in Consiglio regionale del Veneto, tappa che ha inserito nella sua visita pastorale su invito del governatore Luca Zaia.
''Senza confronto - ha proseguito - c'è un distacco, abbastanza palpabile nella società italiana, che è foriero di guai non piccoli''. Lanciando un ''assist'', come lo ha definito lo stesso Scola, ai politici presenti, ha rilevato che al Veneto, al Paese e al mondo oggi serve ''l'amicizia civile'', che non è rinuncia alla dialettica delle posizioni, ''ma ricordare che il senso profondo della democrazia è l'interpretazione della volontà del sovrano, che è la popolazione''. Il patriarca si è quindi soffermato su temi quali la crisi economica,''dalla quale usciremo cambiando gli stili di vita'', il lavoro, i giovani e l'immigrazione, problema che va affrontato ''coniugando l'accoglienza larga con il senso di legalità''.
Secondo Scola, dopo la caduta dei muri, siamo entrati in un'epoca nuova, in cui ''sono finite le utopie ma non le ideologie'', e le scoperte scientifiche stanno cambiando radicalmente le condizioni di vita; ora, la domanda chi sia l'uomo è diventata una scommessa, ha detto, sottolineando che ci si deve chiedere se vuole essere solo un esperimento di se stesso oppure ''un io in relazione, unica concezione compiuta dell'io''. ''Un io in relazione - ha proseguito Scola rivolto alla platea - parte dal riconoscimento della dignità umana, e il vostro compito deve implicare che vi impegnate in questa scommessa ideologica''. Sottolineando che il Veneto è patrimonio dell'Italia e del mondo intero, ha infine rilevato che ''il federalismo, se ben concepito, può rendere più presente la voce della nostra tradizione nel consesso di tutti i popoli''.
Rispondendo alle domande dei giornalisti il patriarca ha aperto una piccola polemica, a proposito dell'uso di alcune sue dichiarazioni fatto dalla stampa: Mi ha dato fastidio l'uso scorretto che Gad Lerner ha fatto di alcune mie dichiarazioni. Mi ha accusato di giustificare l'immoralismo. Non so come abbia fatto".
Zaia: "Pensare agli ultimi".
"Bisogna pensare agli ultimi, ma farlo in modo che i primi non diventino ultimi". E' quanto ha spiegato in conferenza stampa, ricordando le parole del cardinale Scola, il presidente del Veneto Luca Zaia.
"Penso che in Italia il burqa non deve essere utilizzato. Quando andiamo ospiti in un altro paese ci adeguiamo agli usi e ai costumi del posto" ha aggiunto il presidente parlando della legge recentemente approvata in Francia. "Quel prete che ha invocato il rogo del Corano deve essere incarcerato" ha aggiunto riferendosi al reverendo Jones. "Ma non bisogna dare una lettura bigotta della nostra difesa delle radici cristiane. Perchè fa male anche alla Chiesa"
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