Il centro assediato dalle auto in sosta

L’annuncio è arrivato forse troppo presto. E adesso in attesa che via Mestrina assieme a Riviera XX Settembre e via Verdi diventino delle strade a traffico limitato, sono da tempo abbandonate a se stesse, assediate dalle auto parcheggiate dappertutto. Sui marciapiedi, negli spazi riservati ai motocicli, davanti ai passi carrai. Stessa sorte per le stradine limitrofe, vale a dire le vie Sauro, Calle Due Portoni e Fratelli Respighi nella zona compresa tra la Riviera e via Verdi. La più penalizzata è certamente Riviera XX Settembre, un tempo strada nobile dove in riva all’Osellino sorgevano le ville, di cui villa Toniolo è rimasta l’unica testimonianza.


Dopo il sacco di Mestre la Riviera era comunque considerata una bella passeggiata con i tigli fioriti d’estate. Oggi è il simbolo del degrado. I tigli resistono, ma i marcia- piedi sono sfasciati, mai rifatti negli ultimi 50 anni. Dall’altra parte della strada le piante di Vesta lungo la spianata di cemento che copre il Marzenego sono buttate qua e là negli angoli del marciapiede e trasformate in un contenitore di rifiuti dai passanti. Non parliamo dei marciapiedi di Calle Due Portoni e via Respighi dove, quando le auto parcheggiate lo consentono il passaggio ai residenti, sembrano zone reduci da un bombardamento aereo.


Non si capisce cosa stia aspettando il Comune. Ovvero gli assessorati ai Lavori pubblici e alla Mobilità ad intervenire. Dicono: stiamo lavorandoci. E’ due anni che lavorano al progetto, ma ancora non si vede luce. E in via Poerio transitano centinaia di bus al giorno, facendo la gimkana tra i i ciclisti e i bussolotti di piante stile botte, che fanno tanto farwest, accentuando l’idea di degrado del cuore di Mestre. Ultima nota per i cassonetti delle immondizie che già la mattina traboccano di rifiuti.


Colpa non tanto dei residenti, ma dei bar che prendono d’assalto, giorno e notte, con carrelli colmi di scoasse i contenitori di Vesta. Una volta almeno i bar di piazza Ferretto venivano dirottati nei cassonetti di via Ospedale, da tempo scomparsi. La palla per iniziare l’opera di riqualificazione è in mano agli assessori Enrico Mingardi (foto in alto) e Sandro Simionato (foto in basso). L’uno per la viabilità, l’altro per i lavori.

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