Grandi opere, Venezia è snobbata
Solo un milione per il treno dell’aeroporto. Soldi per il Mose, ma non da subito. Nell’ultimo Dpef «caselle vuote» per le opere complementari del Passante e sublagunare

Niente soldi per il treno dell’aeroporto. E nemmeno per gli altri interventi infrastrutturali veneziani, che aspettano le risorse dei privati. Nell’ultimo Dpef, il Documento di programmazione economica 2009-2011 approvato dal governo, le sorprese non mancano. L’unica voce che mantiene la promessa di spesa è quella del grande progetto Mose. Un’opera definita strategica dal governo, finanziata dall’ultimo Cipe (il Comitato per la programmazione economica) con 800 milioni di euro. Anche qui però l’erogazione dei soldi non sarà immediata.
Sono soltanto ottanta i milioni di euro resi disponibili nel 2009. Altri 320 dovrebbero arrivare con la Finanziaria 2010, 240 con il 2011. I residui 160, si legge nelle tabelle del ministero, «saranno erogati dopo il 2011». In totale così il Mose potrebbe disporre di 3 miliardi e 132 milioni di euro su una previsione iniziale di 4270 milioni, adesso «adeguata» dal Magistrato alle Acque a 4 miliardi e 700 milioni, con un aumento del prezzo chiuso di mezzo miliardo. Da dove arriveranno i soldi mancanti? Nella colonna «Fabbisogno da reperire» il Dpef calcola un miliardo e 27 milioni, che diventerà un miliardo e mezzo quando l’Avvocatura darà il via libero definitivo all’aumento proposto dal Magistrato alle Acque. Soldi che in questo caso dovrebbero essere anticipati dalla Bei, la Banca europea degli investimenti. Che attende a sua volta il via libera del nuovo parlamento europeo sulle modalità di restituzione del maxiprestito. Intanto i lavori del Mose continuano, anche se per avviare la gara internazionale per la produzione delle paratoie e delle parti elettromeccaniche si dovranno attendere i nuovi finanziamenti.
Mose a parte, non sono molti i fondi stanziati nel documento di programmazione pluriennale in favore di opere e infrastrutture veneziane. Praticamente fermo il collegamento ferroviario con l’aeroporto Marco Polo. Il suo avvio è previsto per il 2013. E nel frattempo sui 223 milioni e 92 mila euro necessari per costruire la nuova rete ferroviaria metropolitana ne è stato stanziato soltanto uno, sotto la voce «Altre fonti statali». Mancano dunque all’appello 222 milioni e 92 mila euro. Caselle bianche anche per le opere complementari del Passante di Mestre, che erano state inserite negli interventi del «Corridoio V». Non ci sono soldi nemmeno per il contestato progretto di sublagunare. La prima idea risale agli anni Novanta, il progetto approvato dalla gunta Costa e dal Cipe nel marzo del 2005. Un rinvio che in questo caso può non dispiacere alle molte voci critiche, che sollecitano prima dei finanziamenti, un serio dibattito sull’utilità e le controindicazioni della grande opera.
Mentre vengono finanziate decine di opere in Lombardia e la prima tranche del Ponte sullo Stretto (circa 2 miliardi di euro, contro i 408 milioni previsti per la ricostruzione in Abruzzo), mancano all’appello anche i fondi dello Stato su Pedemontana e Nuova Romea. La stragrande maggioranza dei costi è a carico in questo caso dei privati. Con il sistema del Project Financing, già utilizzato ad esempio per costruire il nuovo Ospedale di Mestre. Garantiti infine i i fondi per il nuovo palazzo del Cinema (20 milioni a carico dello Stato, gli altri 59 degli enti locali).
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