Giunta veneta, Lega pigliatutto: Bitonci assessore esterno, Infrastrutture a De Berti
Oggi il varo a Venezia: cinque posti per Fratelli d’Italia, tre alla Lega e uno a Forza Italia. L’ex vicepresidente di Regione sarà consigliera delegata. Il Bilancio andrà a Giacinti

È una Lega pigliatutto in Veneto. Che stravince le elezioni regionali. E allora, sì, rispetta i patti raggiunti durante le trattative, riguardo alla spartizione dei posti nella giunta; ma fino a un certo punto.
Gli assessori
Perché tiene per sé uno dei tre assessorati più importanti: Attività produttive e sviluppo economico, affidandolo al big esterno Massimo Bitonci. Ripesca Elisa De Berti – tecnicamente fuori, perché già al secondo mandato all’esecutivo – e le assegna la programmazione infrastrutturale, con una delega ad hoc. E piazza pure il colpo da maestro: Gino Gerosa, il “Maradona” della Cardiochirurgia, alla Sanità. Infine, trasferisce a Padova il baricentro regionale.
Poi, marginalizza i Fratelli: vincitori forse nei numeri, con cinque assessori, ma non nella sostanza. Il referato più importante, il Bilancio, va a Filippo Giacinti: il Fratello più vicino al presidente. Presidente che si è imposto anche su Forza Italia, con Roberto Rigoni Stern, non eletto, all’Ambiente.
È il colpo di mano di Alberto Stefani. Che, subito dopo il voto, aveva promesso: «Rispetterò i patti».
E così ha fatto, nella formalità e nella superficie degli accordi. Cinque assessorati a Fratelli d’Italia, quattro alla Lega e uno a Forza Italia. C’era chi diceva che gli assessorati a FdI li avrebbe “svuotati”, e così ha fatto. Sottraendo loro pure la casella più prestigiosa: la Sanità. Opponendo alla sequela di nomi che i meloniani proponevano – da Francesco Rucco a Massimo Giorgetti, a Lucas Pavanetto – l’unico al quale non avrebbero mai potuto dire di no: il luminare della Cardiochirurgia Gino Gerosa. «Vedremo, aspettiamo l’eventuale ufficialità» si schermiva intanto il professore, ieri sera.
E l’ufficialità arriverà oggi, sabato 13 dicembre, alle 11.30, nel corso della conferenza stampa di presentazione della giunta, a Palazzo Grandi Stazioni, a Venezia.
L’unica conferma sarà Valeria Mantovan, che avrà le deleghe al lavoro e all’istruzione. Con i suoi trentacinque anni, assumerà il ruolo di “veterana” dell’esecutivo regionale.
Dario Bond – il bellunese, esponente della sola provincia nella quale FdI ha superato, pur di un soffio, la Lega – sarà l’assessore all’Agricoltura; ripetendo la competenza parlamentare del coordinatore De Carlo, in commissione al Senato.
Poi Lucas Pavanetto: l’ex capogruppo, adesso promosso a Cultura e turismo. Ed entra in giunta anche Filippo Giacinti – con oltre 12 mila preferenze, il più votato tra i Fratelli – con delega al Bilancio.
Infine, Diego Ruzza, l’ex sindaco di Zevio: unico rappresentante della provincia di Verona nella giunta si occuperà di Trasporti, lavori pubblici e porti.
La formula del dieci più uno
L’unico, sì, almeno ufficialmente. Perché il nuovo esecutivo, che già vedrà le sue caselle salire da otto a dieci, sfrutterà in realtà la formula del “dieci più uno”. Con una competenza ad hoc assegnata a Elisa De Berti: assessora alle Infrastrutture per due mandati, senza possibilità di conferma, continuerà comunque a occuparsi di strade, autostrade e... holding.
Per lei, il ruolo di consigliera – più avanti sarà sottosegretaria – con delega alla programmazione infrastrutturale, previsto dall’articolo 51 dello Statuto regionale. Potrà partecipare, pur senza votare, alle sedute della giunta nelle quali si discuterà di questioni attinenti alle sue deleghe.
Anche questa, altra trovata di Stefani per non rinunciare a nessuna delle quattro caselle che la Lega si era assicurata in sede di trattative. Sì, fingendo di cederne una, conquistato il nome di Gerosa. Ma poi, nei fatti, facendo rispuntare la delega fuori dall’esecutivo.
Bitonci lascia il governo
I nomi leghisti, dunque. Massimo Bitonci lascerà il governo, e quindi il ruolo di sottosegretario a Imprese e made in Italy – si parla di Mara Bizzotto per la successione – per l’assessorato ad Attività produttive e sviluppo economico. Paola Roma avrà competenza sul sociale. E Morena Martini – prima tra i non eletti a Vicenza – assumerà le deleghe a Turismo, sport e cultura.
Escluso Marco Zecchinato, anche per una questione di “quote rosa”: per lui si parla del ruolo di capogruppo della Lega, mentre il suo omologo per la lista Stefani dovrebbe essere Riccardo Barbisan. Il capogruppo di FdI sarà Claudio Borgia ed Elisa Venturini lo sarà (ancora) tra i forzisti. Infine, i ruoli di vertice del Consiglio regionale: Luca Zaia numero uno e Francesco Rucco (FdI) suo vice, con promessa di promozione. E, quindi, Lega: game, set, match. —
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia









