Gino Cecchettin in Consiglio regionale: «Uomini, provate a mettervi dall’altra parte»

Il padre di Giulia ospite a Palazzo Ferro Fini. Dopo il minuto di rumore, l’intervento: «Mi rivolgo ai maschi: provati a immaginare di essere vittime di episodi sessisti o di prepotenza. Io mi dolgo per tutte le volte che leggevo di femminicidi e giravo pagina»

Annalisa Girardi
Gino Cecchettin in consiglio regionale (foto Matteo Tagliapietra/Interpress)
Gino Cecchettin in consiglio regionale (foto Matteo Tagliapietra/Interpress)

È un appello agli uomini quello che Gino Cecchettin ha lanciato giovedì 28 novembre dal Consiglio regionale del Veneto, che lo ha visto ospite del convegno “Il silenzio delle innocenti – racconti, iniziative e progetti contro la violenza sulle donne”.

«Mi rivolgo ai maschi, come me. Vi chiedo di provare a mettervi dall’altra parte, nei panni della vostra compagna o di un’amica. In tutti i momenti della vostra vita, avete sperimentato qualche momento sessista, di prepotenza. Provate a subirlo. Sicuramente sarà un esercizio difficile, perché siamo nati maschi. Però provate. Le battutine misogine che sicuramente ognuno di noi ha fatto nella sua vita, provate a mettervi dall’altra parte. Questo è quello che le donne sperimentano ogni giorno della loro vita».

Un minuto di rumore contro i femminicidi in Consiglio regionale del Veneto, presente Gino Cecchettin

Prima del suo intervento è stato proiettato in aula un dialogo tra gli attori Massimiliano Caiazzo e Anna Foglietta, recitato a "Uno Nessuna Centomila” per sensibilizzare contro la violenza sulle donne. Hanno messo in scena una relazione che si fa sempre più tossica, dove il controllo dell’uomo è sempre più forte e violento.

«In questo video avete sicuramente visto delle parti, degli episodi della vostra vita. Fino a un certo punto sembra una bella storia, ma poi si aggrava. Io l’ho vissuta tutta, da genitore. Sono arrivato fino alla fine. Cercate di empatizzare con questa storia. Io mi dolgo per tutte le volte che leggevo di femminicidi e giravo pagina, senza provare a mettermi nell’ordine delle idee di cosa significasse. E da uomo mi dolgo di rendermi conto solo ora di tutto il dolore che tutte quelle famiglie passavano. Per questo ho trovato la forza, perché ho capito che dovevo fare qualcosa. Anche il minuto di rumore che abbiamo fatto all’inizio della seduta mi ha commosso, perché è il contrario di un silenzio. Se quella volontà di fare qualcosa è arrivata qui, nella stanza dei bottoni, significa che abbiamo fatto un grande passo», ha detto Cecchettin.

Gino Cecchettin in Consiglio regionale del Veneto
Gino Cecchettin in Consiglio regionale del Veneto

«Questo è un impegno civile, deve andare oltre qualsiasi tipo di ideologia. Le relazioni interpersonali devono vedere alla base il rispetto reciproco. Questo è il mio appello: è il momento di mettere da parte le ideologie, i pensieri politici, religiosi, di qualsiasi tipo, per evitare preclusione e supponenza. Mettiamo tutto da parte, siamo tutti esseri umani. Il valore della vita è fondamentale, dobbiamo partire da questo. Dobbiamo farlo per dare coraggio alle donne che non hanno i mezzi per denunciare i loro aggressori, perché hanno paura per i figli o perché non hanno un posto dove andare. Chi ha la forza deve fare qualcosa, per dare un aiuto concreto a chi soffre. Vi chiedo di fare un passo in più».

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