Trecento amici al funerale di Lorenzo accoltellato a morte fuori dalla discoteca

I compagni di classe tutti vestiti di nero davanti alla chiesa ortodossa di Loreggia. La sindaca: «Non si può morire così». Il pope durante l’omelia: «Ai ragazzi, agli amici, riflettete sulle vostre azioni»

Edoardo Fioretto, Giusy Andreoli
Il dolore dei genitori al funerale di Lorenzo Cristea
Il dolore dei genitori al funerale di Lorenzo Cristea

Alle  13.30 di oggi giovedì 15 maggio è partito il corteo funebre dall’obitorio dell’ospedale di Treviso. Il carro funebre, con al seguito i familiari e gli amici più stretti di Lorenzo Cristea, il giovane accoltellato a morte fuori dalla discoteca Playa Loca di Castelfranco, è passato intorno alle ore 14 davanti alla casa di Trebaseleghe dove il 20enne abitava con il papà, la mamma e il fratello

Davanti alla chiesa ortodossa erano già presenti oltre trecento ragazzi, i compagni di scuola e gli amici di Lorenzo Cristea, tutti vestiti di nero a lutto. Un gesto concordato, spiegano i ragazzi, già commossi. Sono stati montati altoparlanti all’esterno del luogo di culto per quelli che non riusciranno ad entrare.

«Impossibile passare dalla vita alla morte così. Come società dobbiamo farci delle domande: impensabile che ragazzi di 20 anni possano risolvere le questioni coi coltelli», la riflessione della sindaca di Trebaseleghe.

Il feretro è arrivato alle 14.35, al seguito i familiari più stretti. La commozione era palpabile.

Alle 14:40 la bara è entrata in chiesa, scortata dagli amici di Lorenzo Cristea. Una volta all’interno i giovani si sono riuniti intorno al feretro, in un momento di raccoglimento spontaneo.

All’interno della chiesa sono stati portati diversi mazzi di fiori. Alcuni amici hanno anche portato uno striscione con la scritta “Lorenzo vive”. Oltre trecento persone all’esterno, in attesa.

Mamma Joana e papà Vasile, scortati dallo zio Vjorel, sono entrati in chiesa in lacrime. La funzione è iniziata alle 14.50 con una serie di canti religiosi del rito ortodosso.

 Apprensione per i genitori di Lorenzo, affaticati dalla commozione. Diverse persone si sono precipitate a dare una mano portando acqua e facendo loro aria con dei messali e libretti di canti.  Alcuni volontari stanno portando  bottigliette di acqua per rinfrancare i fedeli più provati dalla cerimonia. Alle 15.30 con la lettura del Vangelo, in romeno.

Durante l’omelia funebre il pope ha parlato di responsabilità da parte dei giovani e di compassione verso il dolore della mamma e del papà di Lorenzo: «Ci siamo visti a casa di Lorenzo con molti di voi, e ci siamo detti “Cristo è risorto”. Ancora una volta ci troviamo in una casa. Non quella sua, ma quella di Dio. Un luogo di vita, in cui vengono raccontati i misteri. Da qui le anime vanno in paradiso. Giardiamo con speranza verso Cristo».

E continua: «Bisogna avere fiducia in Dio che abbia trovato un posto migliore per Lorenzo. La speranza e la fiducia sono guida della coscienza cristiana: siamo quindi certi che Lorenzo, ragazzo generoso e responsabile, starà bene in un posto migliore. Ai ragazzi, agli amici, riflettete sulle vostre azioni. Non lasciatevi trascinare dall’indifferenza, cercate la vostra anima e la vostra serenità. Ai genitori, nel loro inconsolabile dolore, rivolgiamo la nostra compassione».

Il rito

 

Il dolore dei genitori al funerale di Lorenzo Cristea
Il dolore dei genitori al funerale di Lorenzo Cristea

 

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