Le note dei Coldplay e i fuochi d’artificio: così la sua Borgoricco festeggia Alberto Stefani
Lunedì sera, 24 novembre, la festa a Borgoricco nel Padovano per l’ex sindaco oggi diventato presidente della Regione: «E’ la prossimità la cifra del futuro basato su comunità e rispetto dei territori»

I suoi cittadini lo accolgono fra gli applausi, sulle note dei Coldplay. E lui annuncia: «Mi devo dimettere da consigliere comunale di Borgoricco, vi accontenterete di un presidente di Regione». Lunedì sera, 24 novembre, Alberto Stefani si fa incoronare nel suo paese nel Padovano da cui tutto è partito: «Non è stato semplice, a Borgoricco il miglior risultato del Veneto. Ho iniziato a fare il consigliere comunale a 21 anni, il sindaco a 25, mi sono sempre occupato del mio Comune perché non ci si può mai dimenticare della propria comunità locale, e questo è una scelta che rivendico e che rifarei».
Ribadisce l’attaccamento: «Voglio restare qui, è un Comune importante, siamo pure trend topic nazionale». A Borgoricco la lezione più importante, diventata il mantra della campagna elettorale: «Essere vicino ai territori, ai cittadini: è la prossimità la cifra del futuro. Sono temi nuovi e diversi e li ho sperimentati a Borgoricco: sociale e sostenibilità, tutela delle imprese. La prossimità è il segreto della politica del futuro in un mondo isolato, in cui le giovani generazioni sono risucchiate dalla tecnologia. Il futuro sarà la comunità, il rispetto dei territori».
E poi: «Se non fossi stato sindaco di Borgoricco, non sarei presidente del Veneto. Siamo uno dei pochi Comuni in crescita demografica, è una giornata storica per questa terra». Il segreto di tutto: «Ascoltare i cittadini».
Poi, dopo selfie e strette di mano, i fuochi d’artificio per il nuovo presidente della Regione
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