Ecco cosa bisogna sapere sulla malattia
Le schede informative del Ministero della Salute cercano di fare chiarezza
Dopo l’emergenza esplosa prima di Natale nel trevigiano con tre decessi e 28 mila giovani sottoposti a vaccinazione di massa, il ministero della Salute sul suo sito internet ha messo a disposizione dettagliate informazioni sulla meningite. Le riassumiamo in questa scheda.
Cos’è.
La meningite è una malattia infettiva che provoca un’infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (le meningi). La forma virale, (meningite asettica) è quella più comune, solitamente non ha conseguenze gravi e si risolve in una decina di giorni. La forma batterica, invece, è più rara ma può avere conseguenze letali.
La causa.
Gli agenti della meningite possono essere di tipo batterico o virale. Il batterio più temuto è il Neisseria meningitidis detto meningococco, di cui esistono diversi ceppi. I più comuni sono A, B, C, Y e W135. Altri agenti batterici sono lo streptococcus pneumoniae (pneumococco) oppure l’haemophilus influenzati tipo b. Tra gli agenti virali l’herpesvirus, l’enterovirus, il papomavirus, il togavirus.
La trasmissione.
L’infezione ha origine in un altro punto del corpo ma la malattia può svilupparsi da otiti o sinusiti o da un’infezione a livello cerebrale derivata da una frattura del cranio.
Incubazione.
Il periodo di incubazione della meningite virale va dai 3 ai 6 giorni; per la forma batterica il periodo di incubazione è più lungo, dai 2 ai 10 giorni (tempo massimo previsto per la sorveglianza sanitaria). La malattia è contagiosa solo durante la fase acuta.
I sintomi.
I primi sintomi negli adulti sonnolenza, cefalea, inappetenza. In genere, però, dopo 2-3 giorni i sintomi peggiorano, compaiono nausea e vomito, febbre, pallore, fotosensibilità; tipiche la rigidità della nuca e quella all’estensione della gamba.
La diagnosi.
L’esame cardine è l’analisi del liquido spinale, citochimica e colturale.
La cura.
Il trattamento deve essere tempestivo. La meningite batterica viene trattata con antibiotici; la cura è più efficace se il ceppo agente dell’infezione viene caratterizzato e identificato. Nel caso di meningiti virali, non c’è cura antibiotica, ma la malattia è meno grave e i sintomi si risolvono di solito nel corso di una settimana, senza necessità di terapia specifica.
Vaccinazione.
In Italia sono disponibili contro la meningite il vaccino contro l’Emofilo, lo Pneumococco e il Meningococco di tipo C («offerto attivamente almeno sulla metà del territorio italiano e di prossima estensione in tutta Italia», si legge). Gli interessati devono rivolgersi al medico di fiducia o al pediatra oppure ai servizi vaccinali delle ASL. (m.ch.)
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