"Devolvete un mese d’indennità agli alluvionati"
Olivi. «A novembre Razzini (Vesta) ha dichiarato che i fondi per opere di manutenzione della rete fognaria sono stati dirottati ad altri cantieri impedendone la manutenzione. Mi aspetto che Cacciari chiarisca»

Il giorno tanto atteso è arrivato. Oggi alle 16.30 al palasport Taliercio seduta straordinaria del Consiglio comunale sulla situazione degli allagamenti. Porte aperte dalle 15. Dalle 14 alle 17 saranno potenziate le corse dei bus per il Taliercio (linea 12) e dalle 20 sono state chieste delle corse bis. Di qui l'invito alla cittadinanza ad utilizzare il più possibile i mezzi pubblici per raggiungere il palasport. I varchi di accesso saranno sei, presidiati dai vigili urbani. Tutti i cittadini sono invitati a presentarsi muniti di un documento d'identità. Il via ai lavori alle 16.30 con le comunicazioni del sindaco Massimo Cacciari. Dopo il sindaco parleranno i quattro presidenti delle Municipalità, 24 rappresentanti dei comitati, tre rappresentanti delle categorie (commercio, turismo ed agricoltura). Quindi il dibattito politico tra i consiglieri comunali. La seduta si concluderà con il voto di una mozione. Ieri abbiamo chiesto a Mauro Olivi, presidente del Comitato allagati terraferma veneziana, e a Luciano Ballarin, portavoce del comitato di Marghera, di anticipare alcune delle richieste che avanzeranno oggi pomeriggio al Taliercio.
Signor Olivi, prima di tutto, cosa avete pensato lunedì scorso, quando il sindaco non si è presentato in Municipio?
«Abbiamo preso atto, con vivo rammarico, della sua insensibilità istituzionale verso i cittadini allagati. Abbiamo preso atto che ha preferito una cerimonia inaugurale (del bosco Ottolenghi, ndr) e lasciarsi andare a dichiarazioni superficiali del tipo: non prendo ordini nemmeno dal Padreterno. Avremmo preferito quanto meno che si ponesse in una situazione di ascolto, comprensione e solidarietà».
E domani (oggi per chi legge) cosa gli chiederete?
«Di darci quelle risposte che aspettiamo dal settembre 2006. Avere il piano delle opere previsto per la messa in sicurezza della terraferma. Conoscere i motivi per cui opere necessarie e promesse dal 1994 non sono ancora state eseguite. Sapere perché il piano delle acque ancora gira da un servizio/ente all'altro privo di ufficialità. E gli chiederemo di confermare o smentire un'affermazione dell'amministratore delegato di Vesta».
Cioè?
«Durante la riunione della IV e X commissione, lo scorso novembre, il dottor Razzini ha dichiarato che i fondi stanziati per le opere di manutenzione della rete fognaria sono stati dirottati ad altri cantieri, impedendone di conseguenza la manutenzione. Quali cantieri? Per fare cosa?».
A proposito di altri enti: Comune, Provincia, Regione hanno invocato la nomina di un commissario straordinario
.
«E' il modo più semplice per ammettere l'impotenza, l'incapacità di governare. Se è così ne traggano le conseguenze».
Polemiche a parte che cosa chiedete si faccia subito? Risarcimenti immediati?
«Certo: c'è gente che in due anni ha avuto il magazzino allagato e ha cambiato due volte elettromestici e mobili. Ma poi chi ripaga il valore affettivo dell'album di matrimonio inzuppato e rovinato per sempre? Non stiamo parlando solo di soldi. Vogliamo che siano individuate precise responsabilità. Per questo il 30 gennaio scorso abbiamo presentato anche un esposto in Procura: per chiedere il risarcimento di danni mobili e immobili, per avere i danni morali e perchè ogni alluvione porta come conseguenza anche potenziali pericoli per la salute e l'igiene pubblica».
Per il momento come li avete affrontati?
«Spazzando per conto nostro, pulendo, pagando interventi di ripristino di tasca nostra. E seguendo i consigli dell'Asl di disinfettare tutto con varechina, pardon, ipoclorito di sodio. Serviva scomodare un dirigente dell'Asl per dircelo».
Tornando a quello che si può risarcire, cosa chiedete?
Risponde Luciano Ballarin (comitato Marghera). «Prima di tutto ci vorrebbe un po' di umiltà. Ormai abbiamo delegati di Municipalità che hanno ereditato la stessa presunzione e arroganza dei loro "superiori". Dovrebbero ricordarsi tutti di essere a servizio dei cittadini. E in caso di incapacità o imperizia manifesta dovrebbero rispondere come fanno tutti i lavoratori: pagando delle sanzioni».
Dovrebbero dimettersi?
«Per dignità, sì. Ma solo alla fine. Prima dovrebbero fare i lavori che da anni promettono. E se proprio vogliono dare un segnale concreto devolvano agli alluvionati un mese di indennità».
Quali interventi immediati sarebbero necessari per tamponare l'emergenza?
«Accelerare al massimo gli interventi previsti al Vallone Moranzani: contribuirebbe a risolvere i problemi di Marghera, Malcontenta, Gazzera e fino a via Piave. E potenziare le idrovore come da anni chiede, a quanto pare senza essere ascoltato, il Dese Sile».
Sinceramente cosa vi aspettate dal consiglio di domani (oggi per chi legge)
?
Risponde Olivi. «La conosce Mina? Parole, parole, parole... Quelle che sono state buttate al vento in tutti questi anni».
La vostra presenza in consiglio oggi sarà propositiva o di pura contestazione?
«Noi ci dissociamo fin d'ora da eventuali contestazioni fini a se stesse. Mi riferisco a chi, nei giorni scorsi, non è andato oltre l'"andiamo in prefettura e occupiamo". Certo, dopo la richiesta di spiegazioni e interventi concreti, in caso di inerzia, potremmo anche recapitare un messaggio chiaro».
A chi?
«A tutti gli amministratori, dalla Municipalità al Presidente della Repubblica».
Come?
Risponde Ballarin. «Per esempio riconsegnando le schede elettorali. Precisando che lo facciamo perché a Venezia c'è gente che più che governare, impera».
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