Dal Ben nominato anche a Mirano e Dolo

Un altro incarico per il direttore generale di Venezia e Chioggia: «Dobbiamo salvaguardare le eccellenze dei territori»
Di Alberto Vitucci
Conferenza Ulss 12 presso la sede di via Don tosatto 147 Mestre. in foto Giuseppe dal Ben direttore Ulss 12.
Conferenza Ulss 12 presso la sede di via Don tosatto 147 Mestre. in foto Giuseppe dal Ben direttore Ulss 12.

VENEZIA. «È un impegno importante. Una partita non da poco per riorganizzare su basi nuove la nostra sanità. Ma al nuovo incarico mi avvicino con cautela e con rispetto per le realtà territoriali. Il primo obiettivo è quello di mantenere i servizi e valorizzare le esperienze e le specialità». Giuseppe Dal Ben, 59 anni, trevigiano di Oderzo, è il nuovo “asso pigliatutto” della sanità veneziana. Il presidente della Regione Luca Zaia, che di lui si fida dai tempi in cui ricopriva l’incarico a Treviso, lo ha riconfermato alla testa dell’Asl 12 veneziana per cinque anni. Nominandolo anche “commissario” dell’Asl 13 di Mirano e Dolo, oltre a quella di Chioggia (Asl 14) che aveva già. Asl “minori” destinate a essere assorbite da quella veneziana. Per Dal Ben una promozione - anche se lo stipendio rimane lo stesso, 123 mila euro - e una base “solida” di lavoro. Perché anche nel caso di una nuova riorganizzazione dovuta al progetto di “Azienda zero” sembra difficile ormai tornare indietro.

Dal punto di vista amministrativo generale il nuovo polo della sanità veneziana comprende, oltre a Venezia, Mestre, Marcon e Quarto d’Altino (Asl 12) anche Mirano, Dolo, la Riviera del Brenta e Chioggia. «Attendiamo con rispetto le decisioni del consiglio regionale», dice Dal Ben, «è certo che una riorganizzazione è inevitabile. L’obiettivo è quello di ridurre i costi e gli sprechi, mantenendo però un livello di servizi sanitari all’altezza».

Proprio questo, insiste il direttore, dovrà essere il punto di partenza della nuova “SuperAsl” veneziana. «Nelle realtà territoriali rimarranno il direttore sanitario, il direttore del sociale e il direttore amministrativo che saranno nominati dal direttore generale», spiega Dal Ben, «si dovranno valorizzare le esperienze e le eccellenze dei singoli territori». Per Mirano, ad esempio, la cardiologìa. «Sono reduce dal funerale di Pascotto», dice il dg, «un grande medico che ha dato tanto alla sanità veneziana. Quelle esperienze vanno mantenute e valorizzate».

Nei primi giorni dell’anno Dal Ben incontrerà i sindaci dei suoi territori, i sindacati. E come ha fatto anche appena eletto tre anni fa, tutti i medici degli ospedali, gli specialisti e i medici di base. Prima che un manager è lui stesso un medico, e la sua gestione si è caratterizzata fin da subito con un rapporto diretto con il personale sanitario.

Una figura che in questi tre anni ha raccolto consensi, anche se non tutti i problemi della sanità veneziana sono risolti. Sotto la sua gestione sono stati ristrutturati i servizi di accoglienza (Infopoint) e il centro prelievi, ma anche il Centro prenotazioni. Restaurato l’ingresso della Scuola Grande di San Marco (sala delle Colonne), con la nuova portineria, riaperti e rimessi a nuovo il museo al primo piano, la Sala capitolare e la Sala dell’Albergo. Al Civile è stata creata anche una foresteria per ricercatori e ospiti, si fanno concerti, mostre e iniziative culturali. Insomma, un nuovo impatto sui veneziani e i turisti per un ospedale ospitato in uno dei luoghi più importanti del Rinascimento veneziano, il convento con i suoi chiostri e la Scuola Grande di San Marco.

E dal punto di vista sanitario? Dal Ben ha inaugurato il nuovo padiglione Jona, fermo da anni, con i nuovi reparti. Ricorda di aver rimodermato i reparti di Ematologia, Ortopedia, il Pronto soccorso e i padiglioni Gaggia e Semerani, il Lido. Resta la carenza di personale. Cinque nuovi primari nominati, ma medici e infermieri che scarseggiano. Sarà questa la scommessa per il prossimo quinquennio di governo del direttore Dal Ben.

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