Olimpiadi 2026: assegnati i lavori per il trampolino di Cortina
Fu costruito nel 1955, il Commissario Saldini esulta: «Oggi Simico ha l’onore e la responsabilità di restituire vita, memoria e sogni a questa struttura». Sarà pronto entro giochi, ma non avrà l’ascensore

La società Simico ha dato in affidamento la riqualificazione del trampolino di Zuel, il simbolo delle Olimpiadi del 1956, ad una società o gruppo di ditte i cui nomi non sono stati comunicati. Circa sette milioni di investimento per un restauro che doveva iniziare circa due mesi fa, stando al Piano delle opere della società, e che non comprende, come inizialmente previsto, l’ascensore panoramico.

Il cantiere, che verrà avviato nelle prossime settimane, riguarderà il consolidamento statico sia del trampolino sia delle tribune e la costruzione di nuovo edificio polifunzionale per un totale di 300 giorni. Dettagliando, l’intervento prevede il risanamento del calcestruzzo, il ripristino dei colori originali e, appunto, la realizzazione di superfici a supporto dell’utenza.
L’intervento sul trampolino e il “grezzo” dell’edificio verranno conclusi entro i Giochi, mentre le tribune e le finiture dell’edifico verranno completati dopo l’evento olimpico. «Il nostro obiettivo è duplice», afferma Fabio Saldini, ad di Simico e Commissario di governo. «Conservare la forma originaria e lo spirito di un’opera straordinaria. Renderla nuovamente sicura e iconica, in vista dei Giochi Olimpici Milano Cortina 2026». Ecco perché, spiega Saldini, «riporteremo i colori originali: il rosso rubino delle bordature metalliche, il bianco puro della struttura, il rosa della dolomia illuminata dal sole e il blu cielo per i parapetti. Tutto come era, tutto come deve essere».
Un mero restauro da circa 7 milioni di euro? No, obietta ancora l’ad di Simico. «Con questo progetto non restauriamo solo cemento armato: restituiamo memoria, restituiamo sogni. L’impianto era stato costruito nel 1955 in soli 73 giorni (in realtà furono 250/300, ndr). Una struttura ardita, elegante, visionaria. Firmata da un giovane e geniale ingegnere italiano, Piero Pozzati, allora trentatreenne, che ebbe il coraggio di applicare la precompressione in calcestruzzo in modo pionieristico. Una freccia dritta nel cielo delle Dolomiti».
«Oggi Simico», sottolinea Saldini, «ha l’onore e la responsabilità di restituirgli vita. Non con una semplice ristrutturazione, ma con un restauro rispettoso, coraggioso, innovativo. Stiamo parlando di idroscarifica selettiva, protezione passiva delle armature, materiali ad alte prestazioni, fibre di carbonio ancorate all’interno della struttura come sentinelle silenziose, pronte a reagire in caso di bisogno. Un intervento reversibile, intelligente, capace anche di monitorare il comportamento statico nel tempo».
L’importo a base di gara per ristrutturare il trampolino è pari a 7.283.517, oltre Iva, di cui: 1.020.687 per l’esecuzione dei lavori “a misura”, comprensivi di 352.424 euro per i costi della manodopera; 5.387.645 per l’esecuzione dei lavori “a corpo”, comprensivi di 2.033.354 euro per costi della manodopera; 875.184 per oneri relativi ai piani di sicurezza.
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