Comitati 'sospesi' tra Cacciari e Casarini

E aggiunge: «Casarini e i suoi intendono calare la questione a livello politico, mentre noi vogliamo mantenere su un piano tecnico le legittime richieste degli allagati, che sono stanchi di andare a mollo ogni anno».
Lo scontro è avvenuto, l'altra sera, al Municipio di Marghera, nel corso di una riunione convocata dal nuovo comitato Marghera alluvionata, vicino agli ambienti del centro sociale Rivolta, Assemblea permanente contro il rischio chimico e Assemblea No Mose. L'incontro, che è stato di quelli caldi, ha richiamato circa 200 cittadini, che non hanno mancato di contestare pesantemente anche alcune delle persone intervenute, come il giovane consigliere comunale di Rifondazione comunista Sebastiano Bonzio. Casarini aveva da poco finito di dire: «Se non facciamo casino, un po' di sano casino, non otterremo niente dalle istituzioni», quando è intervenuto Olivi accendendo gli animi. Il presidente del coordinamento che unisce otto comitati cittadini destinati a diventare 10 si è subito infervorato: «State facendo una cosa che non è per niente bella. Volete strumentalizzare per fini politici la questione degli allagamenti, aprendo un conflitto sulla pelle della gente. Ora avete creato questo pseudo-comitato ma non c'eravate l'altro giorno in Municipio, a protestare con noi, quando siamo stati snobbati dal sindaco Massimo Cacciari. Dove eravate? Qui a Marghera c'è un comitato che lavora seriamente sulla questione allagamenti e non è nato ieri ma nel 2002 e da allora ha fatto un sacco di iniziative, ponendo i problemi in modo approfondito».
A quel punto Casarini è sbottato: «Sono mai venuto a rompere i c...... alla vostre assemblee? Come ti permetti di venire al nostro incontro lanciando accuse e dicendoci cosa dovremmo fare?». Mentre si accendeva il conflitto, sembrava di essere allo stadio, perché il pubblico partecipava, c'era chi applaudiva Casarini e chi Olivi. Il capo dei Disobbedienti, poi ha aggiunto, rispondendo al suo interlocutore: «Dacci il tempo di organizzarci, ci siamo appena costituiti. Il problema non è di buttarla in politica o meno, perché c'è chi governa e chi subisce gli allagamenti. Io sono un cittadino che è finito sotto acqua in via Beccaria come tanti, non sono un parlamentare che prende 20.000 euro al mese. A lamentarsi per gli allagamenti non c'è solo il tuo comitato, c'è anche il nostro e ci sono anche persone che sinora si sono occupate del Petrolchimico e della battaglia contro il Mose. Dobbiamo unire tutte le nostre forze in una battaglia comune, perché se cominciamo a litigare tra noi, facciamo il gioco dei potenti. Prima di andare in Consiglio comunale, lunedì, dobbiamo fare un presidio davanti alla Prefettura e se è necessario occuparla. Dobbiamo mandare un messaggio forte al Governo, devono mandare tanti soldi in città, per risarcire i danni ai cittadini allagati. Dobbiamo fare casino, perché se non c'è tensione, se ne fregheranno di noi a Roma. Dobbiamo farci sentire dalla Prefettura, dal Governo, dal Comune e dalla Regione». Il ritrovo per la protesta degli allagati di Casarini, quindi, è per domani alle 9.30 in piazzale Roma e per le 10 davanti alla Prefettura. Francesco Peverieri del comitato vicino ai Disobbedienti, ha annunciato che loro oggi non ci saranno dal sindaco. Ci sarà, invece, Olivi, che ha anticipato: «Cacciari dovrà spiegarci perché non ci ha ricevuto, lunedì. Inoltre, vogliamo sapere se è vero, come ha detto l'amministratore delegato di Vesta, che i soldi per interventi fognari idonei a evitare gli allagamenti, sono stati distolti per fare il tram».
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