"Chi ha subìto danni sarà risarcito"

Dopo le polemiche dei giorni scorsi per il rifiuto di ricevere gli alluvionati, il primo cittadino va a caccia di consensi e si espone. Dal deputato Martella un appello a tutti i parlamentari locali: lavoriamo uniti
Pronto a tutto, anche a sacrificare la quota azionaria del Comune legata all'aeroporto Marco Polo. Ecco massimo Massimo Cacciari ieri ha affrontato, nella sede di via Palazzo, i comitati degli alluvionati. Sunto del Cacciari-pensiero: in ogni caso, anche se non interverrà il governo, chi ha subìto danni otterrà i rimborsi. E non è tutto, visto che il sindaco ha assicurato che il governo, in occasione del prossimo Consiglio dei ministri (saltato oggi), delibererà per la città lo stato di emergenza, ovvero un livello superiore allo stato di calamità.

Anche Enrico Letta, sottosegretario alla Presidenza del consiglio, confermava ieri da Padova quanto concordato con Cacciari. Tra «calamità» ed «emergenza» la differenza è sostanziale: nel primo caso il risarcimento va alle strutture pubbliche, nel secondo vengono rimborsati anche i privati. E in ballo c'è sempre la questione commissario.


La nomina.
«In occasione del prossimo Consiglio dei ministri - ha detto - verrà nominato anche il commissario straordinario». Il sindaco è andato oltre, toccando il versante economico: «La questione dei finanziamenti sarà oggetto di una successiva decisione del governo. Davanti a voi però mi prendo un impegno formale: nel caso Roma non intervenisse, sarà il Comune a prendersi carico dei rimborsi».

Il precedente.
La memoria di quanto successo nel 2006 (Venezia unico tra i Comuni alllagati a non beccare un euro) spinge il sindaco a spiegare come verranno reperite eventualmente le risorse. «Potremmo splafonare il piano di stabilità o accendere un mutuo. Oppure dismettere alcune proprietà comunali, ad esempio rinunciando alle nostre quote di Save»».

Boom.
L'effetto è quello di un petardo in una stanza vuota: tale cessione verrebbe a fruttare alle casse comunali circa 90 milioni di euro. La macchina comunale, spiega sempre Cacciari, non perde tempo. Punto primo: è pronta una delibera che permette di raccogliere prima i fanghi dai canali per procedere solo in una seconda fase alla «caratterizzazione», ovvero a capire se e quanto sono inquinati.

Monito.
Altra azione forte, il Comune ha intimato al consorzio di bonifica Sinistra Medio Brenta di iniziare i lavori sulla fossa di Chirignago entro 48 ore. L'incontro di via Palazzo, però, non è stato un assolo di Cacciari, al cui fianco erano seduti i presidenti delle Municipalità di terraferma gli assessori ai Lavori pubblici e alle Attività produttive e il capo di gabinetto Calligaro. Era anche l'occasione per tanti comitati di far sentire la propria voce. Polemica l'assenza di alcuni tra quelli non ricevuti lunedì; molti altri hanno sollevato mille questioni, raccontato storie terribili, come quella della donna disabile, abitante all'ottavo piano, costretta a lavarsi con l'acqua minerale. Rinviata la manifestazione di oggi davanti alla Prefettura dell'«Assemblea autoconvocata 2 ottobre», visto che il prefetto sarà a roma per perorare la causa della città.

Commercio.
Ieri si è tenuto anche un incontro con i commercianti, nel corso del quale l'assessore Bortolussi ha proponedo una collaborazione con le associazioni di categoria per la raccolta dei moduli sui danni. Doriano Calzavara (Ascom) ha ricordato che il maltempo ha causato la perdita di documentazione fiscale, chiedendo al Comune di mediare con Agenzia delle entrate e Gdf.

Appello.
Giunge infine un appello del deputato diessino Andrea Martella affinché tutti i parlamentari veneziani, a prescindere dallo schieramento, lavorino per assicurare i fondi alle popolazioni colpite dall'alluvione.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia