Fondi ai centri antiviolenza, Ostanel: «Intesa modificata senza coinvolgere gli operatori»
Dopo la modifica dell’Intesa Stato-Regioni, la consigliera regionale de Il Veneto che Vogliamo ha incontrato il Centro Veneto Progetti Donna evidenziando la mancanza di confronto con gli enti territoriali. Pronta una interrogazione

«È grave che l’assessora Lanzarin non abbia coinvolto i centri antiviolenza nel percorso di modifica dell’Intesa Stato-Regioni»: così Elena Ostanel, consigliera regionale de Il Veneto che Vogliamo che interviene dopo che lunedì 14 luglio l’assessora Lanzarin aveva annunciato che, grazie al nuovo accordo tra Regione e Governo, sarebbe stata garantita la sopravvivenza di tutti i centri antiviolenza, sportelli e case rifugio venete.
Alcuni di questi erano infatti a rischio chiusura a causa di alcuni requisiti stabiliti dall’intesa Stato-Regioni precedente, rinnovata l’ultima volta nel 2022. In particolare il documento prevedeva che i fondi venissero destinati solo ai centri che si occupavano esclusivamente o prevalentemente delle richieste riguardanti la violenza sulle donne. La deroga annunciata da Lanzarin, che dovrebbe essere approvata entro fine mese, permetterà invece anche ai centri con altre attività di continuare a fornire i servizi a tutela delle donne.
Le modalità che hanno portato alla decisione sono state criticate dall’opposizione. «Si è arrivati a una modifica del testo scritta però senza il coinvolgimento di chi i centri li rende operativi», ha commentato Ostanel, che mercoledì 16 luglio ha incontrato il Centro Verona Progetti Donna, «Le operatrici del Centro hanno confermato ciò che denunciamo da tempo: il confronto con chi lavora da anni sul campo è stato completamente ignorato».
La mancanza di coinvolgimento dei centri rimane dunque la problematica principale. Non tutti, infatti, si sono mostrati d’accordo con la decisione di rimuovere il requisito di esclusività o prevalenza del servizio: «Come ribadito dal Centro Veneto Progetti Donna, serve personale formato, approcci specifici e una lettura culturale e sociale della violenza, che le destre evitano. Non si può trattare tutto come un problema assistenziale».
Secondo Ostanel, quello della destra è stato un grave errore politico e costituzionale. La consigliera ha anche annunciato che presenterà un’interrogazione «per capire quali sono le modifiche raggiunte» ancora non annunciate nel dettaglio. Un’altra interrogazione sul tema era stata peraltro già depositata a giugno per chiedere conto delle modifiche promesse. Un’iniziativa che non ha mai trovato riscontro in Consiglio. La deroga è stata annunciata lunedì 14 luglio attraverso un comunicato.
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