Carnevale, la folla applaude l'Angelo

Bella la giovane Margherita missoni che ha volato per 70 metri, vestita con un abito di bianco e paillettes disegnato dal nonno Ottavio
Esordio con il botto per Sensation 2009: la prima grande mattinata di eventi del Carnevale a San Marco vede la piazza gremita, forse oltre le più rosee aspettative e uno spettacolo senza intoppi, fedele alla tradizione ma innovativo allo stesso tempo. Il volo dell’Angelo, infatti, vede il ritorno della bellezza femminile (Margherita Missoni, logicamente elegante e simbolo stesso della maison omonima), ma anche il «cambio di prospettiva» della calata dal campanile, con l’angelo che, dall’alto, termina il suo volo non più in piazzetta ma sulla struttura a giardino del palco di San Marco.

 

Sono tantissime fin dalla prima mattina, complice la bella giornata (le stime parlano di 100 mila presenze) le persone che riempiono Piazza San Marco, a tal punto da destare la preoccupazione degli organizzatori per la ressa che arriva fino a riempire la balconata della Basilica, tutti in attesa di vedere come l’Angelo targato Missoni solcherà l’aria, visto che dal suo percorso con o senza intoppi tradizionalmente è definito l’andamento dell’intero Carnevale.

 

Nell’attesa, passano per la piazza il Serenissimo Tribunale dell’Inquisizion (e da una delle donne del corteo cinquecentesco arrivano i primi commenti sulla scelta dell’angelo: «Va bene chiunque, basta che donna e nostrana»), e l’altrettanto storico gruppo degli «Stroleghi», con questa edizione al ventennale e che, dopo essere stati tra i pochi nell’anno precedente a difendere la scelta di Coolio nel solco dell’antica tradizione, quest’anno sono soddisfatti della presenza «Di una ragazza che conosce bene Venezia e la sua storia». Poi, quando il campanile suona il mezzogiorno, tutti con il naso in su a guardare cosa succede sul parapetto. E proprio mentre nonno Ottavio, che fino a quel momento è rimasto seduto in mezzo alla gente a dissimulare l’emozione, si alza e raggiunge la ben più agitata nonna Rosita, dal campanile spuntano due grandi ali striate di verde e oro in perfetto stile Missoni e la piazza intera si zittisce.

 

Rullo di tamburi, la musica di Haendel a commentare il momento e finalmente, dopo un paio di minuti di esitazione dovuti, sembra, alle difficoltà di issare il vestito oltre il parapetto, Margherita Missoni, l’angelo 2009 prende il volo con estrema sicurezza. Due minuti lunghi per una discesa regolare e tranquilla (preludio per un carnevale sereno e felice, come dicono), il saluto alla folla ed una leggera emozione che, negli ultimi istanti, fa perfino lacrimare il giovane angelo in bianco.


 Poi, dopo la stretta di mano di rito al Doge, è il via ufficiale alla festa, tra gli applausie l’abbraccio commosso della mamma (di nome Angela, guarda caso) e dei nonni. Dalla Piazza, solo commenti positivi sul volo e sulla bellezza della giovane, anche se qualcuno la definisce «la figlia di Missoni» e uno addirittura «la nipote di Armani» ma, come aggiunge una veneziana abbigliata con uno splendido capo del settecento: «Non importa chi la impersona: è bella, è giovane, è il nostro simbolo perfetto del Carnevale. E’un angelo, ed è giusto che sia così».

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