Cade l’ultimo simbolo del Bronx di Padova

PADOVA
Cade il muro di via Anelli. Era il 9 agosto 2006 quando l’allora sindaco Flavio Zanonato fece alzare il famoso muro di via Anelli. Sono passati 12 anni, e paradossalmente lo smantellerà colui che all’epoca era il giovane presidente del quartiere: Andrea Micalizzi.
In autunno gli 80 metri di pannelli di lamiera agganciati a montanti insieme, innalzati per separare la parte posteriore del complesso Serenissima dove avveniva lo spaccio di droga dai giardini e cortili privati di via De Besi, saranno abbattuti: «È stato il simbolo di una bruttissima pagina di quella zona della città, e quindi è arrivato il momento di cancellarla definitivamente», ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Micalizzi.
Dalla prossima settimana partirà la pulizia di tutta l’area dell’ex condominio Serenissima, a partire dagli spazi esterni con il decespugliamento, la derattizzazione, la disinfestazione e il consolidamento di alcune parti che stanno cedendo. «Probabilmente, sarà necessario anche un intervento all’interno dei miniappartamenti, che sono ovviamente in condizioni disastrose. In autunno, invece, toccherà alla recinzione», spiega l’assessore. Già martedì prossimo ci sarà il primo sopralluogo con la ditta Impredil (che si è aggiudicata i lavori di riqualificazione con un ribasso del 20, 7%, per una cifra attorno ai 32 mila euro), per poi partire subito con la pulizia, e ultimarla probabilmente a cavallo della fine di luglio e l’inizio di agosto.
Dopo le ferie di Ferragosto partirà l’iter per decidere le modalità della demolizione del muro, entrato nella storia di Padova proprio grazie ad un’intuizione di Micalizzi, che suggerì a Zanonato di realizzare una barriera per impedire il passaggio dei pusher o della droga, inconsapevole del polverone che poi si sarebbe alzato, e che costò all’allora sindaco il soprannome di “sceriffo”. A cogliere la palla il balzo fu l’allora governatore Giancarlo Galan che per primo parlò di «Padova come Berlino». Da lì la vicenda dilagò in tutti i giornali del mondo.
Oggi però la storia è cambiata, e nei progetti dell’amministrazione quell’area ospiterà la nuova Questura. Un accordo è stato firmato con il Demanio, che in cambio concederà al Comune la proprietà della ex caserma Prandina in via Orsini, dove dovrebbero sorgere parcheggi, aree verdi, sportive e sociali, vincolato però ancora all’acquisizione da parte del Comune di tutti gli alloggi di via Anelli. All’appello ne mancano ancora 145, ma ormai con un centinaio di proprietari c’è già l’accordo (lo stanziamento di 5 milioni di euro da parte della giunta ha accelerato la negoziazione), a cui vanno aggiunti i 37 dell’Ater («troveremo presto un accordo anche con loro», ha garantito Micalizzi), sui 288 alloggi totali dell’ex complesso Serenissima. La lunga storia del Bronx di via Anelli sembra avviarsi verso un lieto epilogo. —
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