Batterio killer, in fumo 600mila euro al giorno
Manzato: «Prodotti veneti sicuri». Lo dimostra mangiando cetrioli

ASSESSORE Franco Manzato
PADOVA.
In fumo seicentomila euro al giorno. La psicosi «cetriolo killer» fa tremare l'import/export dei prodotti alimentari made in Veneto. Ammonta ad oltre mezzo milione ogni 24 ore la perdita di frutta e verdura registrata dagli orticoltori. Al grido di dolore di Coldiretti ha risposto la Regione Veneto: ieri mattina al mercato agroalimentare di Padova è andata in scena una scorpacciata di cetrioli. A capotavola, per dimostrare che «non c'è nulla da temere» l'assessore all'Agricoltura Franco Manzato, "compagni di insalata" il presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato, il direttore generale dell'Usl 16 Fortunato Rao, il presidente ed il direttore del Maap, Franco Frigo e Francesco Cera. Tra i produttori Francesco Barduca, di Borgoricco, Comune dell'alta padovana, che in pochi giorni ha registrato perdite del 30 per cento nelle esportazioni verso la Germania. Leit motiv della giornata, lo slogan «nessun rischio in Veneto, i nostri prodotti sono super controllati». Coldiretti sottolinea che oggi l'unico vero pericolo è rappresentato dal danno economico al made in Italy provocato dal panico che si è innescato in Germania: un'epidemia di diarrea emorragica scatenata dal batterio Escherichia coli che ha causato decine di morti e migliaia di ricoveri. Sul banco degli imputati è finita una doppia partita di cetrioli proveniente dalla Spagna.«Una varietà non consumata sulle nostre tavole - spiega Cera - il problema è stato riscontrato sul cosiddetto cetriolo pepino, liscio ed allungato, poco diffuso in Italia». La quantità di prodotti spagnoli che traghettano nei mercati ortofrutticoli veneti cala vertiginosamente durante la bella stagione: in aprile 2 mila 376 quintali contro 4 mila 263 di frutta e verdura nazionale. Appena 148 il mese successivo, contro 4 mila 517 quintali di ortaggi made in Italy. «I consumatori - ha ribadito Manzato - possono contare sul prodotto nazionale e veneto, che viene da sempre controllato in tutta la filiera. I rilievi - condotti da Nas, Usl e dalla polizia locale - hanno riscontrato irregolarità nel 4,5% del totale italiano, percentuale che si riduce ai livelli minimi dell'1,7 per cento in Veneto, unica regione che effettua controlli supplementari. Consumate sicuri il cetriolo veneto e gli altri prodotti di casa nostra».
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