«Anch'io mi sento un po' Paperinik»

«E' la seconda vita del papero più sfortunato del mondo: il sogno di tutti». E' simile a Superman o all'Uomo Ragno ma è più divertente. E diventando PK ha una dimensione più planetaria
Ai tre nipotini Qui, Quo, Qua il dubbio viene qualche volta: ma che Paperinik sia nostro zio? Ma no, ghignano, zio Paperino non sa fare nulla, peggio di lui c'è solo Paperoga. Ah, se tu fossi un eroe come Paperinik, sospira la fidanzata Paperina. La papera, un po' antipatica a dire il vero, sempre pronta per maliziosa ripicca tutta femminile a civettare con Gastone, in realtà gelosissima del suo pennuto vestito da marinaretto, non lo sospetta nemmeno. Eppure dal 1969 Paperino entra nell'ascensore nascosto nell'armadio, scende nel suo covo segreto, si maschera e con la 313 rimaneggiata da Archimede - che gli fornisce tutti i fantascientifici gadgets e armi segrete - vola nel cielo di Paperopoli a vigilare contro ladri, borseggiatori e rapinatori (i crimini a Paperopoli sono tutti lì). Poi Paperinik è diventato PK, più angoloso, più videogame, più super-eroe. E mentre la Nuova pubblica l'antologia delle avventure di Paperinik-PK, Topolino questo mese racconta in quattro puntate la nuova avventura del misterioso papero mascherato: Paperinik contro tutti. Nemici tanto cattivi che, come gli avversari di 007-James Bond, vogliono dominare il mondo. La prima storia, Paperinik contro il dr. Hack-Mac, è disegnata da Giorgio Cavazzano.


Ma chi è Paperinik?
«Paperinik nasce per necessità», racconta Giorgio Cavazzano nel suo studio di Mirano, «il personaggio più sfortunato del mondo, inseguito da problemi d'ogni tipo, dai creditori e dalle angherie di zio Paperone, doveva avere una seconda vita. E' il sogno di tutti, quello di risolvere i problemi. Attraverso l'aiuto di Archimede e dei suoi congegni, Paperinik sempre più assomiglia a noi».


Quanto deve Paperinik ai super-eroi del fumetto e del cinema, dall'Uomo Ragno a Superman?
«Molto, ma quello di Paperinik è l'aspetto umoristico deldell'essere super-eroi. Nel mondo dei paperi le storie sono molto più libere, adatte a ogni tipo di lettore: non dimentichiamo che il giornale è per famiglie, deve funzionare in 76 Paesi, non deve avere solo un'identità di cattura-banditi».


Paperinik diventa PK: cosa è cambiato?
«E' un'idea nata con Alberto Lavoradori, grande disegnatore disneyano: PK ha una dimensione più planetaria. Lavoradori ha creato personaggi, situazioni, nemici più somiglianti al mondo Marvel che alla Disney. PK è un personaggio diverso dal classico Topolino in edicola: i personaggi sono vivi, adatti a rimandi e interpretazioni».


In Italia la scuola Disney è molto veneziana e veneta...
«Il mio è il tavolo di Paperoga. Dev'essere questione di salsedine, perché anche Genova è una scuola importante del fumetto. Ma la nuova generazione si sta affacciando anche a Roma e Milano, stanno emergendo nomi nuovi. Il fumetto è vivo. Merito dell'Accademia Disney: i corsi in Italia stanno facendo emergere il meglio. La nostra produzione è pubblicata in 76 Paesi».


E Giorgio Cavazzano è tra i maestri...
«Sono stato insignito del titolo di ambasciatore italiano della Disney nel mondo».


Ne avrà gola zio Paperone, sempre a caccia di tesori...
«Bisogna dire a Paperone che non venga a trovarmi: non ho tesori».


Nella tecnica del fumetto cosa è cambiato nel passaggio dal disegno al computer?
«E' cambiato poco, in realtà: gli artisti usano il computer per interpretare il colore, ma la manualità del bianco e nero resta ancora; gli artisti usano ancora carta, pennello, pennino, matite, non solo alla Disney ma anche alla Marvel o alla Bonelli il fumetto viene fatto ancora a mano. Rispetto al passato non si vede la differenza».


La differenza è invece più marcata nel cinema d'animazione?
«Il cinema dipinto della Disney anni '40 e l'animazione computerizzata di oggi sono fratelli, convivono con la stessa famiglia».


Mi viene in mente
Bambi
, stupendo film del 1942 dove la vita della foresta viene raccontata da personaggi animali ma l'uomo non compare mai, c'è solo il fucile del cacciatore. Disegnato e colorato ovviamente a mano, restaurato digitalmente per il DVD, è un film rivoluzionario anche oggi.
«C'è pensiero nel mondo Disney, si tratti di fumetti o cinema. I fumetti non sono solo ornamento o gioco. Sono d'accordo nel ritenere rivoluzionario un film come Bambi». Quello che non si è perso in tutti questi anni è questo tipo di filosofia. E' l'aria che si respira ai meeting disneyani. Un altro film, Gli invincibili, ha momenti di bellezza e genialità che solo Disney riesce a fare; Monsters & Co. per me è un capolavoro».


Lei abita a Paperopoli, più che a Mirano. Anche i fedeli lettori di
Topolino
e della letteratura Disney ristampata nei mensili vivono nelle due metropoli, Paperopoli e Topolinia...
«Tra il lettore e i paperi si crea una complicità, una familiarità».


Novità in arrivo nel mondo di Giorgio Cavazzano?
«Per Natale uscirà una storia che ripercorre Zio Paperone sul monte Orso di Carl Barks: ci sarà uno zio Natale cattivissimo con il nipote. Un'altra novità riguarda Gambadilegno e Trudy. Gambadilegno è stufo delle storie che finiscono sempre male per lui, con i suoi “grrr...” quando la polizia lo ammanetta o i “sigh!” di rassegnazione. Così Gambadilegno va nella redazione del giornale e trova il disegnatore, cioè io, e crea una storia dentro la storia. L'idea me l'ha data un amico, Claudio Hintermann: legge Topolino tutte le settimane e mi dice: non capisco perché non fate qualcosa per questo povero disgraziato. Ho anche dato casa a Gambadilegno: stavo sfogliando una rivista di stazioni di servizio americane, vedo l'immagine di una stazione di servizio abbandonata: l'ideale per Trudy e Gamba. Ma all'interno della casa lui si sente nessuno e per sentirsi più sicuro alla finestra piazza... le sbarre. Queste caratterizzazioni lo sceneggiatore non le può dare, è il disegnatore a dover entrare nella storia. A proposito di scuola veneziana: le chine le fa Alessandro Zemolin, di Salzano».


Dopo 30 anni in settembre uscirà una nuova storia ambientata a Venezia.
«E' Paperino e il soffio scarlatto, che ruota attorno a una misteriosa coppa di vetro. Prima a Venezia avevo ambientato Zio Paperone e la deriva dei monumenti, del 1977, mentre Zio Paperone alla conquista del Leone d'oro si svolge alla Biennale Cinema, l'ambientazione è tutta lidense. Si svolge a Venezia Il segreto del vetro, di tre anni fa, l'avventura dell'Uomo Ragno costruita con Tito Faraci».


Poi sono in arrivo tre mostre...
«In settembre a Fiume Veneto esporrò con Giacon e Venturi; il 19 luglio al Viminale, a Roma, saranno esposte due mie illustrazioni a colori su Garibaldi, accanto ai lavori di altri 20 disegnatori. La mostra è Garibaldi disegnato, le tavole saranno pubblicate da Lizard. Propongo l'incontro con Cavour e l'Obbedisco di Teano, ma rovescio l'iconografia di Giovanni Fattori dove Garibaldi è dipinto di spalle: ho girato la scena. Il 9-10 settembre al Vittoriale partecipo alla mostra su Spiderman».


Ma c'è anche un Cavazzano disegnatore per bambini...
«E' un libro musicale che sarà pubblicato dall'editore romano Carlo Gallucci, ispirato alla canzone Il coccodrillo come fa. Queste cose mi divertono, questi salti dall'avventura disneyana al piacevole gioco delle canzoni. Anch'io sono un Paperinik con le scarpe a molla, salto da una storia all'altra con disinvoltura».

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