Alpi, Sinigaglia in manovra
«C'è un potenziale acquirente»: fallimento rinviato

MISTER SIMOD Paolo Sinigaglia
VENEZIA.
Ancora per tre mesi niente fallimento per Alpi Eagles, la compagnia aerea con sede legale a Padova ed operativa all'aeroporto veneziano di Tessera. Dal 2008 è in amministrazione straordinaria grazie alla così detta Prodi-bis, la legge varata per salvare le grandi aziende in crisi, ma alla scadenza dei due anni previsti dalla norma il commissario - il commercialista di Mestre Gianluca Vidal - ne ha chiesto il fallimento perché non ha trovato acquirenti. Solo vendendo l'azienda, infatti, avrebbe potuto incassare una cifra tale da poter soddisfare i creditori. Ma il proprietario di un tempo, l'imprenditore padovano Paolo Sinigaglia, si è opposto con l'avvocato veneziano Sebastiano Tonon, e il giudice veneziano Roberto Simone ne ha accolto la richiesta dando tempo fino al 2 febbraio 2011 e riconvocando tutti per quella data. Ieri, davanti al magistrato lagunare, Sinigaglia ha sostenuto che è in grado di trovare un acquirente pronto a pagare per prendersi la compagnia aerea che un tempo era sua. Non si tratterebbe di una società italiana, ma russa o cinese: Sinigaglia non l'ha detto e per adesso non lo vuole rivelare. Il giudice Simone, comunque, ha posto una condizione: chi darà la sua disponibilità ad acquisire Alpi Eagles, che è messa sul mercato a un milione e mezzo di euro, deve essere disposto a depositare una cauzione del 10 per cento, 150 mila euro. Il commissario Vidal non ha insistito per il fallimento, ricordando comunque che la scadenza dei due anni dell'amministrazione straordinaria ha portato la fine della cassa integrazione per i dipendenti che ancora non hanno trovato un altro impiego. I debiti della compagnia aerea, stando ai conti del commercialista mestrino, ammontano a circa 60 milioni di euro, soldi che Alpi Eagles deve a istituti bancari, società di gestione aeroportuale tra cui la Save di Tessera, fornitori, dipendenti, ma anche numerosi viaggiatori che avevano acquistato il biglietto senza poterne usufruire, perché gli aerei di Sinigagla non si sono più alzati in volo. Vidal, infine, ha avviato una causa civile contro Eagles Airlines perché non ha mantenuto l'impegno che si era assunta, quello di rilevare attrezzature, macchinari, marchio e in particolare i trenta diritti di decollo e atterraggio (slot) in Italia e all'estero. La mancata acquisizione avrebbe creato un grave danno di cui ha chiesto il risarcimento.
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