L’ex tronista di “Uomini e donne” Marco Filippin condannato a 11 anni per bancarotta e truffa
Il 62enne originario di Artegna è stato processato dal tribunale di Pordenone per episodi del 2019. Le persone offese risiedono nelle province di Pordenone, Trieste, Gorizia, Udine, Belluno, Treviso, Venezia e Padova

Maxi-condanna per l’ex tronista Marco Paolo Filippin, 62 anni, di Artegna, accusato di truffa contrattuale e bancarotta fraudolenta e documentale. Si è chiuso in tribunale a Pordenone, riunito in composizione collegiale e presieduto dal giudice Eugenio Pergola, il processo in primo grado sul crac di Fabbriche riunite srl. La pena inflitta a Filippin ammonta a 11 anni e 9 mesi.
La difesa, rappresentata dal legale Lorenzo Magnarelli, sta valutando di presentare ricorso in appello. Il 62enne non è noto soltanto per le vicende giudiziarie: è stato tronista nella nota trasmissione Uomini e donne, condotta da Maria De Filippi, nella stagione 2007-2008.
A processo assieme a Filippin, chiamato in causa nella veste di amministratore unico della società dal 16 gennaio al 21 maggio 2019, anche Paola Francovich, che ha amministrato l’azienda dal 9 dicembre 2015 al 16 gennaio 2019. Quest’ultima, rappresentata dall’avvocato Patrizia Vettorel, è stata condannata a 2 anni, pena sospesa, per bancarotta fraudolenta, mentre è stata assolta per l’ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta documentale.
Per l’accusa in aula era presente il pm Federico Baldo, che nella precedente udienza aveva chiesto per Filippin una pena di 8 anni e 8 mesi.
Il collegio ha riconosciuto a Filippin 41 delle 58 truffe denunciate dagli acquirenti, per le quali dovrà risarcire alle parti civili un ammontare complessivo di diverse decine di migliaia di euro. Per 3 dei 17 episodi non contestati è stato assolto per non avere commesso il fatto, mentre per i rimanenti è stata emessa sentenza di non luogo a procedere a seguito di remissione di querela.
Per la Procura Filippin aveva promesso la vendita di mobili a prezzi vantaggiosi quando però ormai non era più in grado di acquistarli per la successiva rivendita: avrebbe indotto i clienti a concludere il contratto d’acquisto facendo loro credere che l’azienda era una realtà commerciale solida. I clienti hanno lamentato di aver patito un danno di oltre 449 mila euro.
Le persone offese risiedono in tutta la regione e anche in Veneto, nelle province di Pordenone, Trieste, Gorizia, Udine, Belluno, Treviso, Venezia e Padova.
Dei 57 privati che hanno querelato Filippin per truffa, soltanto una mezza dozzina si è costituita parte civile, tra cui Federconsumatori (avvocato Davide Petralia) e Codacons (avvocato Daniela Magaraci).
Il fallimento risale al 17 maggio 2019, ma gli accertamenti della guardia di finanza di Pordenone, coordinati dal procuratore Raffaele Tito, hanno riscontrato come l’azienda versasse in uno stato di grave crisi finanziaria già dal 2016. Gli inquirenti hanno attribuito però il ruolo principale a Filippin.
La Procura della repubblica ha contestato agli amministratori di avere distratto e dissipato il denaro dell’impresa, quantificando in circa 280 mila euro l’importo, e di aver tenuto la contabilità in maniera frammentaria, incompleta e disordinata e con false registrazioni contabili.
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