“Un po’ di coraggio” ricordando Jimmy e le sue canzoni

Delle sue canzoni, per i molti che apprezzavano la sua musica, in questi mesi c’era solo il ricordo. Ma ora la famiglia, per iniziativa del figlio Davide, ha pubblicato un cd che mette insieme alcune...
Di Francesco Furlan

Delle sue canzoni, per i molti che apprezzavano la sua musica, in questi mesi c’era solo il ricordo. Ma ora la famiglia, per iniziativa del figlio Davide, ha pubblicato un cd che mette insieme alcune dei suoi brani più belli.

“Un po’ di coraggio” è il titolo del cd che raccoglie le canzone di Jimmy, il menestrello di Mestre, al secolo Roberto Sergi, morto il 4 agosto del 2015 all’età di 64 anni. Dodici canzoni, musica e testo di Jimmy - che di coraggio nella sua vita ne aveva avuto molto -, brani raccolti dal figlio che in parte erano stati registrati dal vivo allo storico festival Tam Tam di Mira, e in parte nello studio di Giorgio Spolaor nel 2005.

Un cd che è un viaggio nell’anima e nei sentimenti dell’uomo. «La canzone più bella? Secondo me Mondi dell’Anima, la traccia numero 10 del cd, perché ha una dolce melodia, e un testo molto bello», spiega il figlio Davide, «questo cd è il lavoro di un cantautore quale era mio padre. Questo cd è il nostro modo per rendergli omaggio, raccogliendo le registrazioni che siamo riusciti a trovare». Sergio amava definirsi un vecchio folksinger, interprete della tradizione di artisti come Neil Young, Bob Dylan, Simon e Garfunkel, ma anche i Beatles. Molti avevano imparato ad apprezzare Sergio soprattutto lungo la strada a Mestre (in piazza Ferretto, in galleria Toniolo e in galleria Barcella) e a Venezia (aveva iniziato a Campo San Rocco) dove era facile incontrarlo con la sua voce e la sua chitarra, tanto gli bastava per la libertà di una vita senza compromessi.

Una vita che aveva raccontato, nel 2014, nel libro “Musica guerriera” edito da Vertigo: la contestazione degli anni Sessanta e Settanta, la fascinazione mistica dell’India, raggiunta via terra, in un susseguirsi di avventure, incontri e accadimenti rocamboleschi, con i torpedoni attraverso l’Afghanistan, la scelta (coraggiosa) di voler vivere di musica, facendo l’artista.

Molti, negli anni, avevano imparato a conoscere la sua voce, ma pochi sapevano della sua vita e della sue avventure. In città fu il primo a ottenere la licenza che gli permetteva di esibirsi in pubblico nelle piazze e nelle calli. Un categoria, quella degli artisti di strada, che poi negli anni ha sempre difeso - anche con appassionati interventi sulla Nuova Venezia - a ogni tentativo delle amministrazioni di limitare la creatività pubblica, sulla strada. Per questo è ancora più bello poter ascoltare del cd le registrazioni fatte dal vivo, che restituiscono almeno un poco degli anni in cui lo si ascoltava in piazza Ferretto o a campo San Rocco. Chi lo conosceva - e chi invece non lo ha mai sentito ma è incuriosito dalla sua musica - può trovare il cd da Hemp Town a Marghera via Castelli 5, da Good Music a Mestre via Brenta vecchia 23 e da Francesco Ganzer a Mestre via Bissuola 14. Musica “con la mente e con il cuore, tra i mondi dell’anima”, come canta in una delle sue canzoni.

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