Tate, sorelle, moglie e suocere “W le donne” di Riccardo Rossi
san stino
Si torna nuovamente in platea al Teatro Romano Pascutto di San Stino di Livenza oggi, venerdì 28 maggio alle 20, con Riccardo Rossi, che propone uno degli appuntamenti saltati nella passata stagione, il monologo “ W le donne”. Il Pascutto, uno dei primi teatri della Città Metropolitana a riprendere l’attività, propone il fortunato “one man show”che l’attore e autore romano ha ideato e scritto con la collaborazione di Alberto Di Risio.Regia e scene sono di Cristiano D’Alisera Nella sua declinazione di tutte le figure femminili in cui ci si può imbattere, Riccardo Rossi parte da un dato di fatto incontestabile, che il primo incontro che ciascun essere umano ha aprendo gli occhi al gran teatro del mondo è con una donna.
« Non è facile ammettere il valore superiore delle donne. Il gentil sesso ha, infatti, una marcia in più, una visione laterale ,una particolare sensibilità , probabilmente di matrice ancestrale, che consente di guardare oltre , più in là- dice l’attore romano – la donna si risolve nella gestazione del figlio, l’uomo, che non può generare altro da sé, invece in tutta una serie di pulsioni, veramente eterogenee, che persegue quasi sempre in modo aggressivo». La tata, la sorella, la nonna, la maestra, la fidanzata, la moglie, la figlia, la suocera, sono gli archetipi dell’universo femminile disegnato nel suo spettacolo da Rossi. «La donna la tira fuori tutta nella sua versione materna, quando avverte la prepotente esigenza di tutelare ad ogni costo il figlio. Allora scatta la molla dell’aggressività femminile – prosegue Rossi – Del tutto diverso è il rapporto che si instaura tra nipote e nonna, rispetto a quello fra madre e figlio. E’ un legame più schietto, per certi versi simile a quello che a volte si crea fra padre e figlia». —
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