Preziosi porta van Gogh nei giorni vuoti del bianco

Da gennaio nei teatri del Veneto uno degli spettacoli più attesi della stagione La drammaturgia di Massini premiata per lo stile asciutto e poetico
MESTRE. Tra i titoli più attesi, arriva da gennaio nei teatri del Veneto “Van Gogh. L’odore assordante del bianco”, uno degli spettacoli più affascinanti della stagione. L’artista è interpretato da Alessandro Preziosi, il testo è di Stefano Massini, la regia di Alessandro Maggi.


Lo spettacolo sarà il 23 gennaio al teatro Farinelli di Este, dal 24 al 28 dello stesso mese al Toniolo di Mestre per la stagione “Io sono teatro”, poi in aprile tornerà dal 6 all’8 a Treviso, e dal 10 al 12 a Thiene. Il 30 gennaio, tappa al teatro Zancanaro di Sacile.


Come può vivere un grande pittore in un luogo dove non c’è altro colore che il bianco? È il 1889 e l’unico desiderio di Vincent è uscire da quelle mura. Così, attraverso l’imprevedibile metafora del temporaneo isolamento in manicomio di Vincent van Gogh, lo spettacolo realizza una sorta di thriller psicologico attorno al tema della creatività artistica. Il testo vincitore del Premio Tondelli – Riccione Teatro 2004 con la sua drammaturgia asciutta e ricca di spunti poetici, offre considerevoli opportunità di riflessione sul rapporto tra le arti e sul ruolo dell’artista nella società contemporanea. Il serrato dialogo, sottinteso, tra van Gogh e suo fratello Theo, propone non soltanto un oggettivo grandangolo sulla vicenda umana dell’artista, ma piuttosto ne rivela uno stadio sommerso.


«Van Gogh» sottolinea Alessandro Preziosi «assoggettato e fortuitamente piegato dalla sua stessa dinamica cerebrale si lascia vivere già presente al suo disturbo. È nella stanza di un manicomio che ci appare. Nella devastante neutralità di un vuoto».


L’interpretazione di Preziosi indaga in quest’universo di suggestioni, dove l’arte e la vita del creatore dei “Girasoli”, degli “Iris”, dei celeberrimi autoritratti, sfociano in laceranti contrasti interiori, ma anche in opere dall’emozione eterna. Un thriller psicologico attorno al tema della creatività, quello di Stefano Massini, uno dei drammaturghi italiani più accreditati a livello internazionale, e che vede l’attore tornare in teatro con uno spettacolo che chiede molto alla sua recitazione, come già era accaduto con l’irruente Laerte interpretato giovanissimo in “Amleto” accanto a Kim Rossi Stuart, e con i seduttivi e più recenti Cyrano de Bergerac e Don Giovanni.




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