Ztl? Neanche con il navigatore

PORTOGRUARO. Più che la Zona traffico limitato (Ztl) sotto accusa è l’intero nuovo sistema della viabilità. La lamentela in città è abbastanza concorde: «Non si riesce a raggiungere il centro storico nemmeno con il navigatore satellitare».
Intere giornate senza un cliente. Si invoca il ritorno alla vecchia viabilità ed è un coro di proteste che potrebbe portare alla serrata. «Ritornare sulle proprie decisioni è sinonimo di grande intelligenza», questo il severo giudizio di Patrizia De Bortoli, sui problemi della viabilità evidenziati da tutti i commercianti del centro storico. Le fa eco Silvia Marzinotto dell'omonima oreficeria: «Chi arriva da San Donà non sa dove andare, c'è una segnaletica orrenda e basta guardare il deserto di corso Martiri, non c'è nessuno e quei pochi guardano con preoccupazione l'orologio per il disco orario che non perdona. Un fornitore non ha trovato l'ingresso nemmeno con il satellitare. Vuol dire che la viabilità viene continuamente modificata. La gente non è invogliata ad entrare in centro e si dirige altrove».
Lapidario anche il giudizio di Irene Gruarin: «Chi entra in città dopo aver fatto venti minuti di coda, è costretto a fermarsi di fronte ad una miriade di tabelle che non fanno capire nulla. È una viabilità spaventosa che ci ha penalizzato in maniera inconcepibile, in un periodo di crisi in cui era più consigliabile fermarsi un attimo a riflettere invece di proseguire castigandoci tutti».
«Riaprire il centro alle auto per consentire ai negozi di sopravvivere», dice Adriana Pessa, «basta girarsi intorno per constatare che in centro non c'è gente, stiamo interi pomeriggi a guardare il nulla».
Ed è ancora la viabilità per Angelina Luccon del Bar La Piazzetta: «Bisogna riaprire il centro come era una volta con due entrate una da Borgo San Giovanni e l'altra da San Nicolò e con uscita da Sant'Agnese. Che senso ha una Zona a traffico limitato notturna quando c'é solo qualche locale che tira tardi e che basterebbe controllare. Chi viene da viale Trieste deve farsi tre rotonde e non trova indicazioni per entrare. Da viale Treviso e viale Venezia è la stessa cosa quindi l'unica entrata è da San Nicolò, con auto che escono dall'autostrada e mettono in sofferenza viale Isonzo e viale Trieste».
Ma la ciliegina sulla torta è di Giancarlo Casati della Tabaccheria Alla Stretta: «La mattina vedo diverse auto di non residenti che transitano per la Stretta e saltano la Ztl. La soluzione? Deve trovarla chi è stato votato ed eletto per risolvere queste assurde situazioni che invece persistono».
Il giudizio negativo arriva anche da Falcomer calzature, da Manuela Fornas del Bar Lino's Coffee e da Giordano dell'Ottica Tremonti: «La gente non sa come entrare in città, si trova di fronte a difficoltà risolvibili con il ripristino dell'entrata da Borgo San Giovanni».
Il monito di Maddalena Ambrosio della Drogheria Pin 1890: «Sono 55 anni che sto dietro al banco, ne ho viste di cotte e di crude, ma ora il centro è stato snaturato, non ci sono più i Petrin, i Morassutti, i Degani, sono l'ultima rimasta ma intendo proseguire ad oltranza. Qualcosa cambierà».
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