Zennaro inchioda Boscolo Meneguolo
Vongole pescate in zone vietate: tre ore di accuse contro l’ex socio
CHIOGGIA. Il primo ad essere interrogato per l’incidente probatorio è stato l’ex presidente della cooperativa «Azzurra», Angelo Zennaro: il giudice veneziano Antonio Liguori lo ha tenuto per più di tre ore e, alla fine, ha rinviato ad un altro giorno l’interrogatorio degli altri soci (in Tribunale a Venezia si sono presentati in sei). E Zennaro ha ribadito le accuse contro il consulente finanziario chioggiotto Alberto Boscolo Meneguolo, che ora si trova indagato per associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione e alla frode in commercio per le vongole veraci pescate in zone vietate e poi commercializzate.
I sei, poco più di un anno fa, erano finiti in manette: dopo i primi interrogatori avevano scoperto che a segnalare le irregolarità e a fornire le prove ai carabinieri era stato un loro ex socio e consulente: aveva mandato una denuncia anonima, ma talmente dettagliata che i militari non avevano faticato ad individuare Meneguolo, che alla fine aveva ammesso di esserne stato l’autore. Aveva addirittura assunto un investigatore privato che aveva scattato decine di fotografie inequivocabili, visto che si vedevano i soci di «Azzurra» pescare caparozzoli a due passi dal Petrolchimico di Marghera. E tutto il materiale era stato messo a disposizione delle forze dell’ordine. Boscolo Meneguolo non era un socio qualunque, in città era ed è conosciuto per la sua attività professionale, ma anche per quella politica (è stato assessore, passando dalla Dc a Forza Italia).
Forse anche per questo motivo, per circa un anno, i pescatori hanno preferito tacere; a maggio però, dopo tre mesi di arresti domiciliari e in vista del fatto che i nodi dell’indagine giudiziaria in cui sono rimasti coinvolti venivano al pettine, hanno deciso di parlare. Al pubblico ministero veneziano hanno raccontato che non solo Boscolo Meneguolo era pienamente al corrente di quell’attività illegale e pure lui ne incassava i proventi, ma che addirittura aveva consigliato come aggirare la normativa, come dare una patente di legalità alle operazioni illecite. Con lui, tra l’altro, avrebbe collaborato un altro ex socio della cooperativa, Giovanni Boscolo Zemeo, che si trova nella stessa posizione del consulente.
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