Work group non paga due dipendenti Arriva il fallimento
SAN STINO. Sono state due ex dipendenti della società cooperativa a portare la Work group in tribunale, ottenendone il fallimento. Dopo il licenziamento, alle lavoratrici non erano state pagate alcune mensilità dovute nel 2018.
L’azienda, con sede amministrativa a San Stino di Livenza, specializzata in componentistica d’auto, è stata dichiarata fallita dal tribunale di Pordenone il 23 gennaio scorso.
Come sede legale è stato indicato un indirizzo a Castelfranco Veneto. Ma in realtà porta allo studio del consulente del lavoro che ha seguito l’azienda fino a tre anni fa. Poi, però, con gli amministratori di Work group non ha più avuto a che fare. Fra l’altro anche il consulente non è stato interamente pagato dalla società. Dalle visure camerali emerge che nel 2016 la società cooperativa veneta aveva fatturato 1,8 milioni di euro. Nel periodo d’oro, risultavano 80 dipendenti. Nell’ultimo trimestre del 2018 erano scesi a una decina. Assistite dallo studio legale Agostinacchio e Perissinotto di Treviso, le due ex dipendenti hanno prima tentato la strada del decreto ingiuntivo, per ottenere gli stipendi arretrati. Ma è andato a vuoto.
I legali hanno quindi eseguito pignoramenti presso terzi, soggetti debitori nei confronti della Work group, riuscendo a racimolare qualcosa. Avanzavano, però, ancora crediti residui. Di fronte ai segnali di insolvenza riscontrati, lo studio legale di Treviso ha chiesto il fallimento della società cooperativa. All’esito della camera di consiglio il tribunale di Pordenone, presieduto da Lanfranco Maria Tenaglia, a latere i giudici Roberta Bolzoni e Lucia Dall’Armellina (relatore), ha accolto l’istanza, ravvisando lo stato di insolvenza dell’imprenditore.
Al timone del cda di Work group c’era un 55enne veneto. Finora al palazzo di giustizia di Pordenone i vertici aziendali non si sono costituiti. Il tribunale ha ordinato alla fallita di depositare i bilanci, le scritture contabili e fiscali obbligatorie e l’elenco dei creditori e ha nominato come curatore fallimentare Angelo Berti e come giudice delegato Lucia Dall’Armellina. L’adunanza dei creditori per la verifica dello stato passivo è stata fissata per il 22 maggio alle 9.15.
Entro 30 giorni prima dell’adunanza potranno essere presentate le domande di insinuazione. —
I.P.
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