«Vtp, un fiore all’occhiello Orsoni ne sia orgoglioso»

È scontro - sul filo delle Grandi navi - tra il presidente della Venezia Terminal Passeggeri Sandro Trevisanato e il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni. A scatenarlo ora è proprio Trevisanato che, dopo l’annuncio di aver presentato un ricorso al Tar contro l’ordinanza della Capitaneria di Porto che limita il passaggio della navi da crociera dal Bacino di San Marco non ha gradito le critiche del primo cittadino che ha dichiarato che Vtp dimostra «di non aver nessun rispetto per la città», e l’ha paragonate a Save, perché «queste società concessionarie pensano solo ai propri interessi e non a quelli collettivi, sfuggendo contemporaneamente al controllo pubblico. Si creano così fenomeni distorsivi per cui queste società operano contro la collettività». Trevisanato replica parlando di «distorsioni rispetto alla realtà operate dal Sindaco. Mentre Save è una società a prevalente capitale privato, oltre che quotata in borsa, ove il settore pubblico ha poca rappresentanza (con il 6,48 per cento delle quote possedute dalla Provincia di Venezia), anche grazie alla cessione effettuata dallo stesso Sindaco Orsoni nel 2012 della totalità delle quote del Comune (14,098 per cento) con i ben noti risultati economici. Vtp è invece una società a prevalente capitale pubblico, controllata con la quota del 53 per cento dalla società Apvs Srl, detenuta da Apv Investimenti (Autorità Portuale di Venezia) e Veneto Sviluppo (Regione Veneto). Pur essendo una Spa che deve perseguire per statuto un interesse economico, Vtp svolge anche una funzione pubblica di interesse generale (prevista dalla legge 84/949». Per Trevisanato, Vtp «ha svolto sinora tale missione con risultati incontestabili, passando in un decennio da 500 mila a 1 milione 800 mila crocieristi, raggiungendo la prima posizione di Homeport del Mediterraneo con i noti benefici per l’occupazione locale (circa 5000 addetti), per l’economia cittadina e per il prestigio della Città di cui il Sindaco dovrebbe essere orgoglioso. L’avvocato Giorgio Orsoni sa bene che gli amministratori di Vtp, con il ricorso al Tar, ottemperano dunque all’imprescindibile dovere di tutela della società e tale azione è stata deliberata senza alcun voto contrario dal Consiglio di Amministrazione». Sempre secondo il presidente di Vtp, inoltre la società «così agendo, intende non già operare “contro la collettività” bensì tutelare, oltre che il patrimonio aziendale, l’occupazione di migliaia di addetti ed attività economiche che portano centinaia di milioni all’economia della nostra Città ed all’intero settore crocieristico dell’Adriatico che ha in Venezia il suo capolinea. Ciò non toglie che Vtp è sempre pronta a collaborare con la Città come è avvenuto, ad esempio, in relazione agli accordi di utilizzo di Riva dei Sette Martiri presso la quale non sono state più attraccate navi da crociera, o come in relazione al progetto di collegamento delle banchine di San Basilio con la nuova stazione del Tram. Infine, Vtp non si è mai sottratta a sedersi ad ogni tavolo utile a valutare le soluzioni che possano salvaguardare la crocieristica a Venezia e l’importanza occupazionale ed economica che essa rappresenta per il nostro territorio».(e.t.)
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