Vtp si schiera: l’unica scelta contro il declino

Anche Venezia Terminal Passeggeri, con il suo presidente Sandro Trevisanato, appoggia con decisione il progetto Tresse Nuovo come via alternativa al passaggio delle Grandi Navi dal Bacino di San Marco.
«Il declino del Porto Crociere di Venezia, primo home port del Mediterraneo» dichiara Trevisanato «sta procedendo in modo preoccupante, trascinando con sé la crocieristica Adriatica. Ciò che per Vtp era evidente da anni è stato rilevato dalle Comunità di Bari, Ancona e Ravenna nonché dalla Clia attraverso un appello al premier Renzi perché con urgenza si trovi una soluzione per rimuovere il limite di navigazione a Venezia per le navi di stazza superiore alle 96 mila tonnellate. Se le normative non cambiano rapidamente, il declino sarà rapido quanto vertiginosa è stata l’ascesa della crocieristica stessa, vanificando un comparto che in termini economici di spesa di passeggeri, equipaggi e navi vale oltre 450 milioni di euro annui. A nostro avviso risulta urgente la rapida determinazione da parte del Governo di due misure. La prima è costituita dall’individuazione in sede politica di una via alternativa - fatte salve le successive verifiche tecniche - che garantisca lo spostamento del transito delle Grandi Navi dal Canale San Marco-Giudecca».
Ed ecco allora, l’apertura al progetto Tresse. «L'unica soluzione che ad oggi appare percorribile e che è stata condivisa dal Comune di Venezia e dall’Autorità Portuale» osserva il presidente di Vtp «è il canale Tresse Nuovo, peraltro unico progetto presentato da soggetti pubblici. Lo scavo di questo nuovo canale, oltre a rappresentare una straordinaria opportunità per riqualificare dal punto di vista dell’habitat naturalistico la Laguna, permetterebbe finalmente di superare l’impasse creata dal Decreto Clini Passera prima e dalla successiva ordinanza della Capitaneria di Porto, introducendo criteri limitativi quale quello delle 96 mila tonnellate. La seconda determinazione che il Governo dovrebbe assumere contemporaneamente, è la definizione di un decreto che superi l’illogicità del limite delle 96 mila tonnellate annullato dal Tar del Veneto ma rispettato volontariamente dalle compagnie di crociera – passando da una misura quantitativa ad una qualitativa. Tale passaggio anche recentemente auspicato dal sottosegretario ai Beni e alle Attività Culturali e al Turismo, Dorina Bianchi - è stato da sempre sostenuto da Vtp per continuare a garantire in termini di qualità e di numero di passeggeri il livello di eccellenza già raggiunto dal Porto Crociere di Venezia. Il limite è infatti del tutto ingiustificato se non in termini estetici, ed è dannoso proprio ai fini della tutela ambientale e della sicurezza. Tale criterio ha determinato la sostituzione da parte di molte compagnie, per non perdere la destinazione Venezia, di navi all’avanguardia, dotate di tecnologia di ultima generazione e a basso impatto ambientale, con unità più piccole, ma allo stesso tempo più vecchie e di conseguenza meno manovrabili e più inquinanti».
Al Sea Trade Cruise Global, la fiera mondiale dedicata a questo comparto, le compagnie crocieristiche stanno programmando proprio in questi giorni calendari, rotte e strategie. «E Venezia» mette in guardia Trevisanato «non può ancora per un anno presentarsi con un’incertezza di fondo che vanificherebbe quanto di buono fatto finora e le costringerebbe a scegliere altri porti capolinea lontani dall’Adriatico».
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