Vongolari di Chioggia, protesta rinviata: «Siamo fermi da otto mesi, le barche non valgono più nulla»

La manifestazione prevista a Venezia slitta di almeno una settimana: prima, i pescatori si riuniranno in assemblea a Mestre per decidere strategie e data della protesta. Intanto si tenta di ripopolare i fondali con vongole adulte provenienti dalle Marche

Daniele Zennaro
Imbarcazioni da pesca
Imbarcazioni da pesca

 

È stata rinviata, probabilmente alla settimana successiva, la manifestazione di protesta dei vongolari di Chioggia inizialmente programmata per domani, che avrebbe dovuto portare a Venezia una rappresentanza dei pescherecci adibiti alla pesca delle vongole, settore che sta attraversando un periodo di crisi drammatico, per l'assenza soprattutto di prodotto in prossimità delle coste venete e friulane.

Prima di organizzare la protesta, i Co.Ge.Vo. di Chioggia e Venezia, interessati in prima linea dalla problematica che sta tenendo ormeggiate le barche ormai da parecchi mesi, hanno deciso di incontrarsi in assemblea sempre domani a Mestre.

Nel corso dell'incontro tra pescatori si decideranno le strategie da perseguire per provare a dare una svolta ad una situazione sempre più drammatica e per stabilire la data della protesta a Venezia.

«Stiamo provando di tutto» afferma il presidente del Co.Ge.Vo. di Chioggia, Michele Boscolo Marchi «per provare ad uscire da una crisi che sembra non avere alcun sbocco. Ormai siamo fermi da otto mesi, non abbiamo ancora visto un centesimo ed i nostri pescatori stanno scappando perché, naturalmente, non riescono più a tenere duro».

Nel frattempo, però, i Co.Ge.Vo. non stanno passivamente aspettando soluzioni da Roma, ma cercano comunque di riprovare a partire seminando vongole mature, acquistate, grazie ai contributi regionali, nelle Marche dove, a quanto pare, il fenomeno della morìa dei bivalvi non sussiste.

«Giovedì abbiamo seminato in mare» continua Boscolo Marchi «mille sacchi, ovvero cento quintali, di vongole adulte provenienti da Civitanova Marche davanti al litorale di Rosolina Mare e a Caleri, poi provvederemo a mettere in acqua altre vongole adulte, con l'assistenza della Capitaneria di Porto, che invece arriveranno da San Benedetto del Tronto. Andiamo a tentativi, è l'ennesima prova che facciamo per provare a salvare il nostro mestiere, perché è proprio di questo che stiamo parlando. Questo è il momento della riproduzione e la speranza è che le vongole di moltiplichino e quindi possa ricominciare un nuovo ciclo sui nostri fondali, anche se la situazione meteo non ci agevola, perché con il maltempo di queste settimane i fiumi sono molto ingrossati e portano a mare di tutto, danneggiando i bivalvi molto più del granchio blu».

Le barche ormeggiate lungo la riva del Lusenzo, a Sottomarina, dove i trova la maggior parte delle vongolare, non è un buon segnale.

«Faremo la manifestazione a Venezia» conclude il presidente del Co.Ge.Vo. di Chioggia «ma non tanto per farci sentire in Regione, dove già sanno qual è il problema. La crisi sta diventando sempre più pesante e quindi la parola passa al Ministero di competenza che ci deve dire quale futuro prevede per noi, se ci sarà la volontà di trovare una soluzione oppure se dovremo rassegnarci a perdere il nostro mestiere e quindi a lasciare le nostre barche, che sono per noi una sorta di Tfr ma che adesso non valgono proprio niente».

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