«Vogliamo tornare in classe» I cartelloni degli studenti stanchi della didattica online

IL PRESIDIO
Hanno scelto l’esterno di uno dei Licei simbolo di Venezia e il giorno di inizio della maturità i ragazzi del coordinamento degli studenti medi per protestare contro un anno di didattica a distanza e una matassa – quella del ritorno in aula, a settembre – ancora tutta da sbrogliare. In 15, tra cui alcuni maturandi, si sono dati appuntamento sulla fondamenta del Classico Marco Polo, stringendo tra le mani cartelli colorati e un grande striscione: «La didattica online non è diritto allo studio. Vogliamo tornare a scuola in sicurezza. Finanziamenti straordinari subito», la richiesta dei ragazzi di Marco Polo, Benedetti-Tommaseo, Algarotti, Morin e Stefanini. «Abbiamo approfittato dell’unica giornata in cui tutti i riflettori sono puntati sulla scuola», spiega Anna Fasolo, studentessa dello Scientifico Morin di Mestre. «Quello che ci preme è un ritorno a scuola in sicurezza, a settembre, ma per questo è necessario un piano di investimenti straordinario. La nostra proposta è una riconversione in aule scolastiche di spazi abbandonati e in disuso, anche per rispondere all’annoso problema delle classi pollaio. Ma è anche necessario un piano di assunzioni per docenti e personale ata».
La richiesta è sempre la stessa: investimenti sulla scuola. «Ma non solo in termini di digitalizzazione, che certo è un problema, ma non il problema», continua Fasolo. «Chiediamo ad esempio che venga costituito un welfare studentesco che consenta alle famiglie di sostenere le spese a cui sono chiamate, dagli abbonamenti dell’autobus e del treno all’acquisto di libri di testo e materiale scolastico». All’interno della protesta degli studenti si inserisce anche quella dei maturandi: «Nonostante il periodo eccezionale, non è stata messa in discussione l’opportunità di un esame di maturità, né quantomeno il metodo della valutazione», lamentano i ragazzi dell’ultimo anno. Ad onor del vero, la maturità di quest’anno è stata molto semplificata: commissioni solo interne, niente prima e seconda prova. Così, per questo, è stato rideterminato il punteggio finale: 60 crediti e 40 punti all’orale, fino a un massimo di 100. Proseguono i maturandi: «Ci sentiamo molto impreparati. Diversi argomenti sono stati affrontati superficialmente e altri non sono proprio stati toccati». —
L.B.
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