Visite ed esami, corsa a ostacoli: «Riaperti i Cup, ma non basta». L’assalto ai servizi sanitari

La rabbia dei sindacati dopo le rassicurazioni di Dal Ben: tempi molto più lunghi. E anche l’Ordine dei medici è preoccupato che possano venire sacrificate le ferie 
CUP Mestre
CUP Mestre

VENEZIA. Prenotazioni di visite ed esami: da una parte sembra esserci l’Usl 3 guidata dal dg Giuseppe Dal Ben; dall’altra pazienti e sindacati. Prenotare telefonicamente una visita o un esame passando dai Cup degli ospedali sembra più complicato che fare canestro da centrocampo, nonostante le linee siano passate da 105 a 270, con l’aumento del numero di operatori disponibili. La durata media delle telefonate nel distretto di Mirano-Dolo è di 4 minuti, 7 a Mestre-Venezia, poi la chiamata si interrompe. Mentre a Chioggia le telefonate sono a pagamento.

In tutto questo hanno riaperto i Cup di sedi distrettuali e ospedali. Al Civile, all’Angelo, a Mirano e a Noale le prenotazioni agli sportelli sono dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18 (a Chioggia dalle 7.30 alle 17) e il sabato dalle 8 alle 12 (a Chioggia dalle 7.30 alle 12). Ieri al Cup dell’ospedale di Mestre sono state registrate 557 persone: 258 prenotazioni e 299 operazioni di cassa smaltite da 7 operatori.

Ma continuano i problemi: «Gli sportelli non hanno ripreso l’attività a pieno regime» lamenta Daniele Giordano di Cgil. Il Cup di Chirignago, ad esempio, il martedì dovrebbe essere aperto dalle 9 alle 16, eppure ieri alle 13 era chiuso. All’esterno della sede di Marghera continua a campeggiare la scritta, anacronistica, «L’accesso al Cup deve avvenire solo su prenotazione».

Tuona Cgil: «Le rassicurazioni di Dal Ben sulla riprogrammazione delle visite sono insufficienti». Funzionerebbe così: se non si riesce a parlare con l’operatore, cioè sempre, bisogna lasciare un recapito per essere ricontattati entro 48 ore.

«Ma a noi risulta che i tempi siano molto più lunghi» spiega Giordano. Parole confermate da un “aspirante paziente”: «Sto attendendo di essere richiamato dal Cup dell’Angelo da 15 giorni». L’uomo dovrebbe programmare una colonscopia: che lo faccia online, gli si potrebbe suggerire. No, perché online alcune visite non si possono prenotare.

Spiega l’Usl: sono esami che richiedono una preparazione da concordare. Tutto giusto, se non fosse che parlare con una persona in carne a ossa è quasi impossibile. «Tante prescrizioni non si possono fare online, gli anziani vadano di persona, i giovani usino le tecnologie, a Chioggia non è chiara la motivazione per cui se chiami il Cup paghi (viene applicato, per ammissione stessa di Dal Ben, uno scatto alla risposta) e la libera professione nel frattempo pare avere un canale dedicato» l’elenco delle perplessità di Cgil, sulla base di quanto dichiarato dal dg dell’Usl 3 al nostro giornale.

D’altra parte, le visite da riprogrammare dopo la “stasi Covid” erano ben 52 mila, farlo in piena estate non è certo semplice. «Temiamo che verranno sacrificate le ferie di medici e infermieri, già stressati negli ultimi mesi. L’azienda assuma personale» l’indicazione di Giordano. Un timore che è anche di Giovanni Leoni, presidente dell’Ordine dei medici.

Risultato del nuovo contratto della sanità, della carenza di personale e della necessità di recuperare le prestazioni rimandate. L’alternativa? Risponde al nome di “privato”: splendida autostrada che molti preferiscono a una strada dissestata. «Dove sono le sbandierate assunzioni in sanità anche per gestire il piano di emergenza? Forse si pensa di utilizzare parte del personale di Dolo per coprire i buchi di organico e per questo l’ospedale non deve ritornare a pieno regime?» si chiede la Cgil.

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