Virus killer, domani l'addio
La morte di Nicola commuove Camponogara

Nicola Carraro l’uomo di Camponogara malato da tempo e deceduto a causa dell’influenza all’ospedale di Padova
CAMPONOGARA.
Tutto il paese si stringe intorno alla famiglia Carraro per la morte del giovane Nicola, stroncato martedì scorso a soli 38 anni dall'influenza A H1n1. Nicola era già affetto da una malattia pregressa di tipo degenerativo. Intanto da parte delle autorità sanitarie dell'Asl 13, si rinnova l'appello alla vaccinazione, visto che già diversi casi anche gravi si sono sviluppati nel comprensorio. Domani nella chiesa di Calcroci alle 10 si terranno i funerali del giovane. La salma arriverà dall'ospedale di Padova dove è spirato. Nicola infatti causa dell'influenza suina era stato inizialmente ricoverato all'ospedale di Dolo, da dove era stato trasferito in terapia intensiva a Padova per l'aggravarsi delle sue condizioni. Dopo l'estremo saluto di domani la salma sarà tumulata nel cimitero del paese. Nicola lascia la mamma Brunilde, il papà Guerrino e la sorella Martine. I famigliari e le autorità sanitarie attendono anche però l'esito dell'esame autoptico fatto a Padova in questi giorni. Intanto dall'Asl 13 arriva un forte appello alla vaccinazione. «Anche questo caso purtroppo - spiega il dottor Flavio Valentini, direttore del dipartimento Prevenzione dell'Asl 13 - evidenzia come questa influenza crei più danni a persone che hanno già problemi pregressi. Recentemente per un giovane di 32 anni di Dolo e poi per questo caso del 38 enne di Camponogara. L'appello alla vaccinazione fatto dall'assessore regionale Coletto è giusto e va perseguito con i mezzi necessari». Già nelle scorse settimane l'Asl 13 aveva sottolineato come in molti casi la gente negli ultimi anni rinunci facilmente alle vaccinazioni ritenendole più dannose che utili. «Questa è una mentalità che va cambiata - spiega Valentini - Una influenza come questa può provocare pochi problemi a persone sane, ma può aggravare il quadro clinico di chi è già soggetto a diverse patologie croniche. Molti medici di famiglia hanno inviato giustamente dei richiami ai loro pazienti a rischio invitandoli alla vaccinazione. Un fatto evidente che spiega questa tendenza a vaccinare di meno, è il ritorno sul territorio di una malattia come il morbillo, che sembrava ormai debellata e che invece è ritornata con dei focolai consistenti soprattutto nell'area del miranese». (a.ab.)
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