Violenta bimba per 7 anni 59enne finisce in carcere

di Francesco Furlan
MIRA
Dopo gli abusi nei confronti della figlia della moglie, e la condanna diventata definitiva, ieri un cittadino marocchino di 59 anni è stato preso dai poliziotti della Squadra Mobile di Venezia e portato in carcere a Santa Maria Maggiore dove dovrà scontare una pena a 6 anni e 6 mesi di reclusione. Un arresto che arriva come la fine di un incubo per una ragazza che, per sette anni, dal 2000 al 2007, è stata oggetto di atti sessuali da parte dell’uomo che era entrato in casa sua. Un incubo cominciato quando l’uomo - quello che all’epoca era il nuovo marito della madre della vittima - è entrato in casa, nella zona della Riviera del Brenta, cercando di conquistare la fiducia della piccola, che all’epoca della prima violenza aveva appena 7 anni e non poteva certo immaginare che il nuovo compagno della madre si sarebbe trasformato nel suo orco. Sette anni ci sono voluti perché la piccola, crescendo, riuscisse a trovare il coraggio di confidarsi, sporgere denuncia, trovasse la forza di ricostruire, con l’aiuto di psicologi specializzati, anni di abusi e di violenze che le erano state presentate come un gioco, e dalle quali non riusciva a difendersi. La forza di volontà della ragazza - accompagnata in un percorso per cercare di ritrovare un po’ di serenità - ha permesso di aprire nei confronti del cinquantenne marocchino un procedimento penale per violenza sessuale aggravata, perché commessa nei confronti di minore di dieci anni. Per questa ragione, dopo l’attivazione dell’iter processuale proprio ieri l’ufficio delle esecuzioni penali della Procura della repubblica presso la Corte d’Appello di Venezia ha emesso l’ordine di esecuzione a carico del condannato, per il quale si sono quindi aperte le porte del carcere. L’uomo - di cui omettiamo il nome per tutelare la vittima - ieri pomeriggio è stato quindi rintracciato dagli agenti della squadra mobile e portato in carcere a Santa Maria Maggiore, dove dovrà scontare la pena. E’ probabile però che venga presto trasferito in un carcere specializzato - nel carcere di Pordenone c’è una sezione dedicata - nell’ospitare detenuti per reati sessuali spesso non troppo ben accetti dagli altri carcerati.
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