Villaggio Coldiretti a Venezia: recintata la Partigiana, l’Anpi in protesta
Letture, fiori e antifascismo sono stati i protagonisti al presidio a Castello. Tra i partecipanti anche la centenaria Maria Giorgina Ongarato

Fiori, letture e antifascismo. Questo il cuore del presidio di stamattina dell’Anpi di Venezia davanti a ciò che resta del monumento alla Partigiana Veneta di Leoncillo che venne fatto esplodere il 27 luglio 1961 dai neo-fascisti. Ma prima ancora di essere un’occasione per ricordare la lotta della Resistenza delle donne, la manifestazione è stata soprattutto un’occasione per esplicitare il proprio disappunto rispetto al villaggio Coldiretti, che verrà aperto questo fine settimana. A far scuotere la testa all’Anpi è stata la recinzione del cantiere «che e imprigionava un monumento tanto caro ai residenti perché simbolo della Resistenza».
L’Anpi fa sapere che la decisione di scendere in fondamenta davanti al monumento è stata presa dopo la sollecitazione dei residenti del sestiere di Castello, arrivata lo scorso 23 giugno durante una mobilitazione della cittadinanza, dopo aver constatato i danni alla pavimentazione provocati dall’allestimento del villaggio.

«I cittadini di Castello, nella zona dei Giardini e Riva dei Partigiani e Riva Sette Martiri, si sono sentiti oltraggiati e impediti nella loro quotidianità»» commenta l’Anpi, «oltre ad assistere all'ennesimo sfacelo di pavimentazioni appena restaurate col passaggio di mezzi che in una città fragile come la nostra non sono ammissibili: Giunta e Consiglio dovrebbero essere i primi ad averne consapevolezza. Tutto ciò in coincidenza con una festa popolare di alto valore sociale come quella di S.Piero. Il rispetto per gli abitanti ancora una volta totalmente assente».
Anche il consigliere Giovanni Andrea Martini (Tutta la città insieme) ha commentato aspramente la recinzione che delimita la Partigiana: «Avrebbero dovuto avere un’accortezza in più. Stava al comune dare indicazioni e sottolineare l’importanza di questo monumento. Si tratta di un episodio in cui appare chiaro che questa è una memoria che si vuole dimenticare e non coltivare».
L’Anpi, dopo aver «liberato dalla gabbia» e addobbato il basamento esistente col fazzoletto associativo, ha deciso di accogliere la proposta popolare e ha invitato i cittadini a portare fiori e pensieri antifascisti al presidio, dove Nora Fuser e Alessandro Bressanello hanno animato le letture, con Daniele Diliberto alla chitarra.
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