Video porno con minori, a giudizio

Il filmato sarebbe stato girato a Jesolo. Nei guai ex maestro di scacchi di 60 anni
BAMBINO SI NASCONDE DA UOMO ADULTO..FOTO DI © CARLO LANNUTTI/AG.SINTESI
BAMBINO SI NASCONDE DA UOMO ADULTO..FOTO DI © CARLO LANNUTTI/AG.SINTESI

VENEZIA. Dovrà affrontare il processo davanti al tribunale di Venezia in composizione collegiale l’ex maestro di scacchi del circolo “Vergani” di Montebelluna che la Procura lagunare accusa di violenza sessuale, detenzione e produzione di materiale pedopornografico. Ieri, davanti al gup Alberto Scaramuzza, si è celebrata l’udienza preliminare: il pubblico ministero Raffaele Incardona aveva chiesto il rinvio a giudizio per il 60enne. Una richiesta, questa, che il gup Scaramuzza ha accolto. La prima udienza del processo è stata fissata per il 13 settembre. La fase delle indagini si è svolta a Venezia, tenuto conto che la pedofilia e i reati connessi sono di materia distrettuale. E anche il procedimento resterà a Venezia visto che, stando alla Procura, sarebbe stato girato a Jesolo, durante una trasferta del circolo per un torneo di scacchi, il video pedopornografico che aveva come protagonisti lo stesso ex maestro e due allievi che allora - nel 2008 - erano minorenni.

L’indagine a carico dell’ex maestro di scacchi era partita per caso quando la madre di un ragazzino che frequentava il circolo montebellunese si era accorta che il figlio aveva un video pornografico salvato in una chiavetta Usb. Il ragazzino aveva raccontato al genitore che quel filmato gli era stato passato dal maestro. Erano scattate le indagini: la perquisizione a casa del 60enne aveva permesso alle forze dell’ordine di scoprire un altro video pornografico che aveva come protagonisti proprio il maestro e due allievi. A ciò si era aggiunta la denuncia di un altro giovane allievo che aveva raccontato di aver subito attenzioni sessuali da parte sempre del maestro durante un torneo in un’altra città. A ottobre scorso, le indagini erano arrivate a una stretta. Il pm Incardona aveva chiesto l’arresto del maestro, ma il giudice lagunare Roberta Marchiori aveva invece ritenuto di firmare l’obbligo di dimora. A difesa del maestro erano intervenuti a suo tempo i genitori dei ragazzi del circolo.

Rubina Bon

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