Via i denti, ma l’impianto non si può fare

Sessantenne scopre che l’intervento non è possibile solamente dopo le estrazioni. Ora il caso finisce in Tribunale

Si era presentato a settembre 2016 alla clinica odontoiatrica Dentix di Mestre per ripristinare una vecchia otturazione e sistemare il distacco di una coroncina. Dopo una radiografia, il dentista che aveva visitato il sessantenne mestrino gli aveva proposto di eseguire un impianto, presentandolo come una soluzione migliorativa. Per fare l’impianto, tuttavia, serviva rimuovere due vecchi ponti che andavano a coprire cinque denti, ma anche procedere all’estrazione di quattro denti all’epoca sani. Per pagare il lavoro era stato stipulato un finanziamento. I quattro denti e i due ponti erano stati quindi rimossi. Nel frattempo il paziente, informato delle possibili controindicazioni, era stato sottoposto a una procedura di rigenerazione ossea per avere più materia su cui innestare i perni per l’impianto. Qualche mese dopo, a ridosso dell’intervento, la doccia fredda. Al sessantenne era stato comunicato che non si sarebbe potuto effettuare il trattamento in quanto la sede ossea di impianto risultava troppo sottile. Il sessantenne si è trovato così con nove denti tolti e l’impossibilità di realizzare l’impianto per cui, intanto, stava pagando le rate del finanziamento. Dentix si era subito offerta di predisporre una protesi provvisoria, che però il paziente non era riuscito a portare perché troppo dolorosa. E non si è dunque mai arrivati a una soluzione definitiva. Il sessantenne si è rivolto all’avvocato Alessandra Cipriano che ha presentato istanza al tribunale civile di Venezia per un accertamento tecnico preventivo. Il giudice nominerà un consulente tecnico che dovrà valutare la responsabilità professionale e tentare una conciliazione tra le parti. Il legale sostiene come sia stato prospettato il nuovo impianto e si sia proceduto alle estrazioni pur in presenza di una rarefazione ossea che avrebbe dovuto sconsigliare questa soluzione. Per questo, secondo il legale, si ravvisano negligenza, imprudenza e imperizia. Il paziente lamenta danni estetici e funzionali alla masticazione.

«A novembre il customer service di Dentix ha inviato una comunicazione al paziente dimostrando la piena disponibilità da parte della clinica a trovare la miglior soluzione medica al fine di recuperare la sua fiducia e soddisfazione. In particolare è stata proposta la revisione del piano di cura e in alternativa la disponibilità a sospendere gli accordi economici. Tuttavia questo nostro invito al momento non è stato accolto dal paziente. Siamo pronti a rincontrarci per tutelare la sua salute odontoiatrica», spiega Paolo Marzo, marketing manager Italia di Dentix, evidenziando come la vicenda sia un episodio isolato, «Ogni lavorazione medica svolta da Dentix viene supervisionata da una squadra medica dedicata. Il compito è quello di far rispettare, con dei rigidi protocolli, la buona riuscita delle cure». Dentix dichiara di essere pronta a omaggiare il paziente di tutto il lavoro eseguito e a riabilitarlo completamente da un punto di vista medico.

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