«Via della Crusca venga aperta»

Petizione degli abitanti per poter entrare anche con l’auto da via Pertini

«Via della Crusca aperta su via Pertini». È la richiesta di un gruppo di residenti della strada, che in tal senso ha raccolto alcune firme, girate al delegato competente della Municipalità di Mestre, Vincenzo Conte. Via della Crusca è una strada tagliata in due, parecchi anni fa, dalla regionale 14, che da una parte confina con il quartiere Pertini e dunque la zona del Famila e del nuovo archivio di stato, dall’altra invece prosegue oltre la strada regionale e poi prosegue in via Porto di Cavergnago. È però anche inserita nel Biciplan del Comune di Venezia. Lungo la via, infatti, dovrebbe essere realizzata una ciclabile che ricongiunga i due quadranti e le opposte direttrici, nord sud, mettendo in sicurezza l’area urbana di rione Pertini con la zona di via Cavergnago e la rete di via Mandricardo.

Attualmente da via Pertini non è possibile accedere se non lasciando l’auto e proseguendo a piedi, mentre si entra da via Martiri della Libertà. Il punto, però, è che in materia è stato interrogato, dal delegato Conte, anche l’ufficio del Patrimonio. Perché non è ben chiara la natura della via nella sua interezza. La parte di via Cavergnago sarebbe privata, quella di via della Crusca pubblica, nonostante più di qualcuno sostiene il carattere privato anche del secondo tratto. La strada non è asfaltata (nel qual caso fosse realizzata la pista ciclabile lo sarebbe), ma è illuminata, inoltre mette in collegamento due strade pubbliche, il che non è poco.

La petizione, dunque, chiede l’apertura su via Pertini, il che però scontenterebbe una parte dei residenti della via. Conte sta cercando di trovare una soluzione, che potrebbe anche essere quella di aprire la strada e creare uno sbarramento ad una certa altezza, in modo da mettere d’accordo tutti. A breve i residenti e i sottoscrittori della petizione, verranno convocati in Municipalità, per affrontare la problematica, che si inserisce nel più ampio capitolo delle strade pubbliche e private del comune di Venezia e delle antiche vie vicinali, che non possono che essere di pubblico servizio. (m.a.)

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