Vertenza Aim, nulla di fatto La Cgil chiede aiuto ai sindaci

MARGHERA. Continua il braccio di ferro tra Aim Vicenza Spa e Filctem-Cgil. Ieri mattina c’è stato un incontro in terra vicentina che non ha visto avvicinarsi le posizioni. Davide Camuccio dei chimici della Cgil ha dichiarato: «Chiederemo un incontro al sindaco di Vicenza, Achille Variati, e a quello di Venezia, Giorgio Orsoni, visto che Aim Bonifiche fa parte del gruppo Aim che è di proprietà dell’amministrazione comunale vicentina ma ha sede a Porto Marghera nel nostro territorio comunale».

L’oggetto del contendere riguarda soprattutto tre dei sei dipendenti di Aim Bonifiche, azienda che vive una diminuzione dei rifiuti pericolosi da smaltire a causa della crisi della chimica. La holding vorrebbe ricollocare come spazzini a Vicenza tre operai specializzati del sito di Marghera, già distaccati nel capoluogo vicentino con tali mansioni ma la Filctem non ci sta. «Pensiamo», sostiene Camuccio, «che questa offerta sia solo un modo per costringere i tre addetti a licenziarsi. L’azienda intende liberare il sito dagli operai per guadagnare di più. Il tragitto quotidiano tra Venezia e Vicenza è di 160 chilometri al giorno e si traduce in 350 euro di spese al mese che su uno stipendio normale pesano. Inoltre, gli orari di lavoro, dalle 6 alle 12, non aiutano perché non permettono nemmeno ai lavoratori di andare a Vicenza in treno. Si tratta, inoltre, di sei ore di lavoro continuative senza pausa per sei giorni alla settimana, condizione non accettabile». Per quanto riguarda gli altri tre lavoratori, uno è prossimo alla pensione, un’impiegata è stata inviata a Vicenza («ma con orari più sopportabili di quelli imposti agli spazzini», secondo la Filctem) e una custode dovrebbe rimanere a Marghera. (mi.bu.)