Versalis e l’addio al cracking «Nuovi progetti inconsistenti»

Il timore dei lavoratori è che al posto della riconversione arrivi lo smantellamento «Ci sono troppe contraddizioni sulla gestione del sito industriale di Marghera»



Fumata nera dall’incontro di ieri tra sindacati e vertici di Eni sull’annunciata chiusura dell’impianto del cracking di Porto Marghera che impiega attualmente 400 persone. Il timore dei lavoratori è dietro l’obiettivo di “riconvertire” il polo chimico ci sia in realtà l’intenzione di “smantellare” l’intero comparto. Per questo motivo Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil parlano ora di «progetti inconsistenti» per il futuro.

«Chiudere il cracking e gli aromatici», si legge in una nota dei sindacati, «significa non solo chiudere il principale produttore di etilene e propilene del nord Italia, ma significa anche chiudere ogni possibilità di riconversione vera, di sviluppo green a partire dalla chimica. Le potenzialità che il cracking offre per una vera transizione energetica di Porto Marghera sono enormi, a partire dall’idrogeno e dalla bio nafta, con la sua chiusura Eni preclude ogni possibilità di sviluppo vero, fatto di impianti industriali, ricerca e innovazione».

I progetti alternativi presentati fino a questo momento non rassicurano le sigle sindacali, secondo cui non ci sarebbe alcuna possibilità di sviluppo e non sarebbe garantita la tenuta occupazionale. Continuano i rappresentanti dei lavoratori: «Non c’è traccia di innovazione e ricerca, a Porto Marghera Eni ha un centro di ingegneria e ricerca (Eni progetti) che da anni subisce un dimagrimento continuo e uno svuotamento delle attività progettuale, relegandolo ad appendice di altri centri di ricerca. Come è possibile che Eni dichiari di non voler abbandonare Porto Marghera e poi trovarsi di fronte a queste contraddizioni». Una bocciatura di fatto, quella dei sindacati, che d’ora in avanti studieranno le contromosse. Innanzitutto, le Rsu di Versalis e le segreterie territoriali dei chimici si dicono “determinate” a lottare per non arrivare a una “riconversione” di cui non vedono alcun beneficio per la città di Venezia. In secondo luogo, a breve partiranno le richieste di incontro urgente con il sindaco di Venezia e con il Presidente della Regione. Sempre ieri, anche l’assessore regionale allo sviluppo economico Roberto Marcato ha incontrato i vertici di Eni Versalis per discutere del futuro dell’azienda. Un «incontro positivo», a detta di Marcato, durante il quale l’azienda ha presentato i piani relativi agli investimenti futuri. «Eni intende investire a Porto Marghera sulle linee strategiche», spiega Marcato, «idrogeno, nuove tecnologie e tutto ci che riguarda l’economia green, in linea con il recovery fund e la nuova visione industriale del nostro Paese». Durante l’incontro, sono stati poi garantiti i livelli occupazionali e su questo fronte sarebbero arrivate rassicurazioni da parte dell’azienda che ha confermato l’intenzione di mantenere i lavoratori dello stabilimento di Porto Marghera. —





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